Buon Natale e Buon Anno a tutti i lettori dalla Federazione: editoriale sul 2009

Col presente articolo la Federazione desidera augurare a tutti i lettori e visitatori del sito un Santo Natale e un ottimo 2010. Lo spazio è propizio per riassumere i momenti importanti che hanno segnato l’opera della nostra associazione, articolata in diverse forme e svariate iniziative.

Sotto un profilo generale, il 2009 è stato un anno molto importante per lo sviluppo dei progetti legati alla conservazione e al rilancio del suono delle campane.

In primo luogo, a livello istituzionale, tengo a ricordare la proposta di formulazione di un disegno di legge per la tutela della campane in Italia: la proposta, nata dall’Ufficio di Musica Sacra della Curia Vescovile di Bergamo, ha visto aderire le maggiori associazioni italiane, unite dal desiderio di tracciare un percorso comune che tuteli suoni e sistemi diversi diffusi nella Penisola. Lo sguardo che dobbiamo imparare a rivolgere – a nostro avviso – non si centra unicamente sul panorama italiano, ma deve allargarsi a quello europeo. Anche le campane devono fare un salto di qualità in Italia per concezione musicale, tutela e divulgazione del patrimonio che arrecano, conservazione e trasmissione delle conoscenze orali.

In secondo luogo, a livello formativo e in-formativo, la tecnologia sta consentendo ai popoli d’Europa di avvicinarsi e conoscersi di scambiare informazioni, pareri, nozioni e progetto sul modo di suonare e costruire in rete un progetto di suono per il futuro. Se in alcune zone d’Italia lo strumento musicale campana è ancora visto come reperto del folclore o romantico ricordo del passato, in altre zone d’Italia e in Europa la campana sta ottenendo e ha ottenuto un riconoscimento ufficiale e accademico, con la conseguente tutela che spetta. Ciò che differenzia maggiormente i paesi del nord Europa dall’Italia in merito alle campane è l’approccio ‘professionale’ o ‘professionalizzante’ allo strumento campana. Si rende necessaria l’istituzione di corsi riconosciuti da Province e Regioni, di diplomi che non abbiano un valore solo all’interno di un’associazione (alcune delle quali spendono enormi e lodevoli sforzi per formare i formatori e i suonatori), ma che abbiano riconoscimento pubblico, esattamente come i diplomi di Conservatorio. Per quanto concerne il territorio e la Diocesi di Bergamo, si sta profilando il progetto di tenere un primo corso di campane e campanine all’interno dell’Accademia Diocesana di Santa Cecilia a Bergamo. L’evento permetterà di dare una formazione per la prima volta accademica attorno allo strumento campana e di prospettare il rilascio di diplomi che certifichino la conoscenza di uno strumento musicale, sia dal punto di vista organologico che esecutivo nelle sue diverse modalità, con repertori e modelli di apprendimento strutturati, derivanti dall’esperienza fatta sul campo dalla nostra associazione con progetti quali le scuole campanarie.

Un terzo punto importante concerne i rapporti culturali con l’Europa: la cultura campanaria in Italia può crescere solo dal rapporto con l’Europa, non solo con chi ha sistemi di suono analoghi ai nostri, ma anche con chi ha sistemi diversi e ci porta a conoscenza di modi diversi di affrontare il suono della campana in rapporto al territorio e agli ‘agenti’ che in esso sono coinvolti (istituzioni civili ed ecclesiastiche). Il senso del viaggiare e del conoscere altri popoli e altre culture in materia di campane deve spingere a una crescita delle nostre comunità musicali, sottolineando il valore di ciò che si fa e riflettendo su ciò che si fa. Uno strumento così particolare come la campana non vive oggi solo perché viene suonato, ma vive e ri-vive perché si è in grado di coinvolgere una serie d’interessi culturali che recuperano il patrimonio del passato e dell’estero per guardare al futuro. I nostri gemellaggi con gli amici sardi e inglesi, unitamente ai contatti avuti con i campanari spagnoli, dimostrano che il futuro sta nella nostra integrazione campanaria a livello continentale.

Sul piano editoriale, sottolineo due pubblicazioni musicali importanti avvenute quest’anno: la prima pubblicazione di luglio è stata realizzata dalla Scuola Campanaria di Roncobello con il Cd ‘Giuoco di festa’, prodotto grazie alla sponsorizzazione dell’agenzia di turismo lirico Il Sipario Musicale di Milano e dato in omaggio nel corso degli spettacoli di musica lirica al Teatro alla Scala di Milano; la seconda pubblicazione, risalente a novembre, è l’edizione del CD Suonata Serale, curato dalla Federazione Campanari Bergamaschi e interamente dedicato alla tradizione campanaria di Leffe. Se da un lato una produzione musicale di prestigio ha permesso a giovani campanari di affinare la propria tecnica nel suono corale delle campanine, dall’altro la ricerca sul campo ha dato finalmente luogo a una realizzazione tematica strutturata su uno dei repertori più rilevanti della tradizione orale lombarda.

Il suono delle campane è cresciuto con nuovi giovani avvicinatisi sia al suono delle campane che a quello delle campanine, protagonisti di molte delle giornate musicali presenti nel nostro calendario. Il suono delle campane ha avuto buoni palcoscenici con le giornate dedicate ai ‘campanili aperti’, con visite guidate che hanno permesso parti architettoniche delle strutture ecclesiastiche spesso inaccessibili al pubblico ma ricche di storia e particolari.

Al suono delle campane si è accompagnato quello delle campanine con molti concerti in Diocesi e fuori Diocesi, con particolare interesse quest’anno per la Diocesi di Milano e di Brescia: occasione per aiutare le altre zone della Lombardia a riscoprire il significato del suono della campana e motivo per seminare interesse e risvegliare memorie locali assopite. Ricordiamo inoltre l’importante giornata culturale di Stènico (Trento), dedicata alla riscoperta del suono delle campane antiche, con la Scuola Campanaria di Roncobello; la giornata dei cento anni delle campane di Botticino Sera (Brescia) e il secolo di vita delle campane di Ròdano (Milano).

Tra i lavori di ripristino del suono manuale, preme sottolineare l’opera svolta dalla nostra associazione nella zona orientale della Diocesi di Bergamo, con interventi a Predore (sistemazione e ripristino all’uso della tastiera) e a Adrara San Rocco (aggancio delle corde per il suono manuale in occasione della visita del nuovo Vescovo Monsignor Beschi). Molti sono i progetti in corso per il ripristino dei sistemi manuali nelle zone in cui s’incontrino situazioni favorevoli. Prossimi passi saranno rivolti alla pianura bergamasca, che da tempo ha perso nella stragrande maggioranza dei casi il suono a corda e a tastiera.

In conclusione, a seguito di una diffusa ma necessaria disamina dell’argomento, il mio augurio si rivolge a tutti i campanari, lettori e estimatori della nostra attività, con la speranza concreta che i progetti in rete con diocesi, province e realtà locali possano concretizzarsi in un processo culturale quanto più concreto.

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