Concerto a Castel Rozzone: echi montani nella pianura bergamasca
A un anno di distanza dal concerto di campanine presso la libreria ‘Il campanile’ di Caravaggio, la Federazione torna a dare concerti nella pianura bergamasca. Domenica 20 dicembre si è tenuto a Castel Rozzone, centro tra Arcene e Treviglio, il concerto natalizio della Federazione Campanari Bergamaschi. La serata, organizzata dall’Amministrazione Comunale per i tradizionali auguri, è stata particolarmente interessante per comprendere il livello di attaccamento della popolazione al mondo delle campane, in una delle zone della provincia maggiormente vittime della privazione dei sistemi di suono manuale. Castel Rozzone ha confermato il grande desiderio di riscoprire il suono delle campane e delle ‘campanine’, con una partecipazione sentita ed entusiasta che ha riempito lo spazio in cui si è tenuto il concerto di campanine. Il concerto – oltre a presentare le suonate del tradizionale repertorio di Leffe, Casnigo, Gandino e Albino – ha dato modo ai giovani allievi della Federazione di esordire in pubblico con una buona esecuzione di diversi brani religiosi e popolari, a testimonianza del paziente e puntuale lavoro svolto da Taddeo Rovaris, giovanissimo campanaro di Nembro divenuto insegnante dei più piccoli campanari, e da Fabio Zenucchi, di Alzano Lombardo, già insegnante e già segretario della Federazione. Un importante lavoro è stato svolto a Leffe dal maestro Michele Nicoli con gli allievi Pietro Pezzoli e Jacopo Foresti, con il recupero e la trasmissione di alcune suonate di Leffe e Casnigo. Alle sedi di Nembro e Leffe della Scuola campanaria della Federazione si deve la salvaguardia della tradizione tra i più giovani.
Sul versante campanario, la felice sorpresa è venuta dal fatto di sapere dal Comune che il concerto di cinque campane di Castel Rozzone, sebbene automatizzato da circa quindici anni, ha mantenuto le corde per il suono manuale. La circostanza ha consentito di aprire la serata, come da programma di sala, con un concerto di campane ‘a scala’, seguito da buona parte degli spettatori direttamente all’interno della chiesa parrocchiale, spettatori che si sono in seguito spostati nella Sala Polivalente del Comune per gli xilofoni tradizionali.
Castel Rozzone, terra di confine della bergamasca appartenente alla Diocesi di Milano, ha confermato che il progetto di rilancio della tradizione campanaria in pianura ha un significato importante. Lo stimolo fornito dall’entusiasmo del Vicesindaco Luigi Rozzoni e dalla grande disponibilità dell’Assessore alla Cultura Pietro Reduzzi – che ringraziamo ufficialmente -, spinge a costruire un progetto d’indagine e riscoperta del territorio, intenzione che si concretizzerà con il suono delle campane per la locale solennità di San Bartolomeo a fine agosto.
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