Ritiro a Branzi per la Scuola Campanaria di Roncobello: nuove proposte sul territorio per il 2010
La Scuola Campanaria di Roncobello compie dieci anni di vita. Un traguardo importante per un esperimento musicale nato con la curiosità di capire se fosse possibile insegnare ai giovani a ad apprezzare e suonare le campane. Il primo passo per segnare tale data è stato un ritrovo di due giorni con ragazzi e genitori presso la Casa Vacanze di Branzi, sotto la guida e gli stimoli del parroco Don Alfio Signorini, dal 2007 alla guida delle parrocchie di Branzi, Trabuchello e Fondra dopo dieci anni di esperienza come curato a Torre Boldone.
La sua grande capacità comunicativa ha coinvolto i ragazzi della Scuola in un lavoro suddiviso in quattro tappe avente l’obiettivo di far cogliere loro la rilevanza della loro attività d’amicizia e musicale sul territorio bergamasco, un valore estremamente rilevante se pensato come tesoro da offrire agli altri, a chi non fa musica ma sta bene sentendo musica, a chi è in difficoltà ma può stare meglio grazie alla musica. Dall’elaborazione di una serie di cartelloni costruiti dagli stessi ragazzi è emerso il valore che sostiene chi suona nella Scuola Campanaria, vale a dire essere coscienti di far parte di un gruppo, di un insieme di ragazzi che trova la propria forza proprio nel conoscersi a vicenda, nell’imparare ad accettarsi per le diversità di carattere e prospettive, ciascuno proveniente da famiglie con esperienze diverse, ma accomunati dall’intento di stare bene insieme. Chi trae giovamento da tale armonia è proprio la musica e chi ascolta la musica eseguita dai ragazzi. Qui emerge la profonda differenza tra un gruppo di professionisti e un gruppo volontario di suonatori: da un lato vi è il mestiere, dall’altro c’è il desiderio di stare insieme e di vivere la musica in amicizia. Se nel caso dei professionisti lo stare insieme è un valore aggiunto, nel caso dei ragazzi è la base per costruire buona musica. Dalle riflessioni condotte è chiaramente risultato importante il significato dei gemellaggi in Inghilterra e in Sardegna, oltre che il viaggio e il concerto a Siena: esperienze che hanno fatto conoscere mondi e culture diverse, hanno arricchito e fatto comprendere il valore del conoscere ciò che è altro dal vivere quotidiano.
Alcuni dati importanti hanno caratterizzato la particolarità dell’evento di Branzi: in primo luogo, il fatto di aver lavorato trasversalmente su un gruppo composto da bambini e ragazzi che vanno dai 7 anni d’età fino ai 20, formulando proposte che funzionassero per tutti e che evitassero sempre la banalità per puntare a riflessioni sul significato dell’essere e del ‘fare’; in secondo luogo, il fatto di avere coinvolto direttamente i genitori nell’esperienza, illustrando loro in una seconda riunione i cartelloni prodotti dai ragazzi e invitando i genitori stessi a produrre, a loro volta, un proprio cartellone comune in cui raccogliere le proprie riflessioni da offrire ai ragazzi; in ultimo, la condivisione della cena e del pranzo, momenti in cui i ragazzi hanno vissuto l’esperienza del servire a tavola e del cucinare per gli adulti presenti.
Lo stimolo ad operare sul territorio viene dallo stesso Don Alfio, che ha proposto ai ragazzi di avviare una collaborazione attorno alla musicoterapia con l’associazione ‘Pollicino’ di Zogno, per aiutare i ragazzi in difficoltà a scoprire la dimensione del suono delle campanine. Le altre proposte importanti che verranno offerte ai ragazzi della Scuola Campanaria – già suggerite dallo stesso parroco di Branzi nella fase preparatoria dell’incontro – saranno quelle di creare mini-laboratori all’interno dello ‘Spazio Compiti’ e dare mini-concerti nelle scuole elementari per illustrare ai bambini e ai ragazzi il progetto di riscoperta della tradizione del suono delle campanine e delle campane, coinvolgendo nuove forze. Altro progetto che si desidera realizzare, infine, riguarda la collaborazione col Comune e la Parrocchia di Zogno, in intesa con la Federazione Campanari Bergamaschi, cui la Scuola appartiene, nella creazione di una Scuola Campanaria in Media Valle Brembana, zona di ricca tradizione nel passato e in attesa di essere ripresa e rinvigorita partendo dai più giovani. L’obiettivo è far sì che i giovani campanari dell’Alta Valle Brembana possano insegnare e proporsi come fonte di conoscenza musicale dopo essere stati per diversi anni fruitori e allievi.
Un grande grazie per l’ottima riuscita dell’evento va a Don Alfio per la grande vitalità e lucidità nella costruzione del progetto e negli interventi. Grazie all’Arciprete di San Martino Oltre La Goggia Don Alessandro Beghini per avere condiviso la cena comunitaria e al curato Don Giovanni Algeri per avere collaborato alle attività serali con le famiglie presenti al ritiro. Lo stesso ringraziamento va porto a tutti i genitori che hanno attivamente partecipato all’esito dell’iniziativa e a Stefano Riceputi, instancabile punto di raccordo tra il sottoscritto, i genitori e i ragazzi.