Visita guidata a Zogno con il maestro Donadoni e il suono a distesa
Domenica 16 maggio, in piena epoca di Comunioni e in una giornata finalmente baciata dal sole dopo due settimane ininterrotte di pioggia, si è tenuta la terza visita al campanile di Zogno del 2010. L’occasione è stata propizia per i presenti per ascoltare il maestro Giulio Donadoni con le sue campanine sul sagrato della chiesa prepositurale, salutato da curiosi e parenti di campanari defunti cinquant’anni fa di cui Giulio Donadoni porta ancora memoria. Il campanaro di Grumello de’ Zanchi costituisce un’autentica memoria storica della tradizione campanaria della Media Valle Brembana, in quanto ha appreso e tramandato le suonate che venivano eseguite non solo dai campanari di Grumello de’ Zanchi, ma anche le suonate di Zogno, Endenna e Poscante. Proprio la nipote di Bortolo Pellegrini, campanaro vissuto tra il 1863 e il 1963, ha avuto l’occasione d’incontrare Giulio Donadoni, il quale ricorda come avesse conosciuto Bortolo quando ormai anziano saliva sul campanile in occasione delle feste. Dal repertorio di Bortolo Pellegrini, Giulio ha appreso due suonate che abbiamo inciso nella nostra produzione musicale: il primo brano è una Mazurca saltata presente nel disco ‘Bandèla’, mentre il secondo è una Marcia presente in ‘Giuoco di festa’ (vedi la sezione CD del nostro sito).
Il filmato allegato all’articolo inizia con un Valzer appartenente al repertorio della famiglia Donadoni, che il maestro esegue su un concertino di tubi in ferro. Al dialogo tra Donadoni e la signora Pellegrini di Poscante segue l’ascolto della ‘Polca caramèla’, brano del repertorio di Leffe eseguito sulla tastiera del campanile. Nella seconda parte del video, concerto a scala eseguito dai membri della Federazione, da campanari storici di Zogno e da allievi locali della valle Brembana. Un gruppo eterogeneo dai 16 agli 80 anni di età – da poco compiuti da Giulio Donadoni – che confermano la vitalità della tradizione.
Prossimo appuntamento per le visite guidate al campanile. Domenica 6 giugno 2010 alle 15:30, in occasione della festività del Corpus Domini.
Clicca sotto per aprire il filmato relativo alla giornata. Segue una breve cronaca della storia delle campane di Zogno e del campanile raccolta da Dario Ferrari.
Il campanile di Zogno
Il campanile sorge su un’antica torre viscontea dell’anno 1000, quando al posto della prepositurale sorgeva un castello. Nel 1400, quando il maniero venne smantellato, dai ruderi sorse la parrocchiale di San Lorenzo. L’antica chiesa sorgeva in località Salici, ma nel 1200 venne distrutta dallo straripamento del Brembo. La successiva chiesa fu quella di Santa Maria, ora delle suore di clausura, che al tempo era in mano ai frati serviti. L’antico campanile era più basso dell’attuale e arrivava fino all’altezza dell’attuale orologio (si possono notare le due pietre differenti: sotto la pietra grigio topo di Endenna e sopra la pietra di Camerata) e terminava con 4 bifore (all’altezza dell’attuale cella campanaria) e completata da un cono di carattere romanico (analogo a quello della chiesa delle suore di Romacolo).
Nel 1798, con la sopraelevazione della chiesa, fu necessario sopraelevare pure il campanile. L’altezza attuale è di 50 metri sino alla statua di San Lorenzo, opera bronzea dorata nel 1993 dalla famiglia Nosari. Con la statua, alta 3 metri, si giunge a 53 metri di altezza.
Le campane di Zogno
Le campane erano anticamente tre, denominate grande mediana e piccola. Scandivano lo scorrere del tempo e le diverse attività comunali ed ecclesiali. Tra il Settecento e l’Ottocento si è passati da sei campane a un concerto di otto campane. Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero tolte le campane sesta e la settima. Il concerto venne rifuso nel 1952 in occasione del congresso eucaristico in cui era presente l’allora patriarca di Venezia Roncalli. Le nuove otto campane in Si grave apparvero subito di qualità scadente, per cui nel 1972 vennero tolte (due delle quali sono visibili a Poscante) sono state fuse otto nuove campane, integrate nel 1975 dalle due campane piccole, per un totale di dieci campane attuali in La grave.
Nel 1988, l’allora parroco Don Giulio Gabanelli, fautore della fusione dell’attuale concerto, autentico promotore e tutore storico della tradizione campanaria di Zogno, commissionò la fusione di un concerto di dieci campane in ‘la gentile’ da collocarsi in Oratorio ai fini della costituzione di una Scuola Campanaria.
Domenica 16 maggio, in piena epoca di Comunioni e in una giornata finalmente baciata dal sole dopo due settimane ininterrotte di pioggia, si è tenuta la terza visita al campanile di Zogno del 2010. L’occasione è stata propizia per i presenti per ascoltare il maestro Giulio Donadoni con le sue campanine sul sagrato della chiesa prepositurale, salutato da curiosi e parenti di campanari defunti cinquant’anni fa di cui Giulio Donadoni porta ancora memoria. Il campanaro di Grumello de’ Zanchi costituisce un’autentica memoria storica della tradizione campanaria della Media Valle Brembana, in quanto ha appreso e tramandato le suonate che venivano eseguite non solo dai campanari di Grumello de’ Zanchi, ma anche le suonate di Zogno, Endenna e Poscante. Proprio la nipote di Bortolo Pellegrini, campanaro vissuto tra il 1863 e il 1963, ha avuto l’occasione d’incontrare Giulio Donadoni, il quale ricorda come avesse conosciuto Bortolo quando ormai anziano saliva sul campanile in occasione delle feste. Dal repertorio di Bortolo Pellegrini, Giulio ha appreso due suonate che abbiamo inciso nella nostra produzione musicale: il primo brano è una Mazurca saltata presente nel disco ‘Bandèla’, mentre il secondo è una Marcia presente in ‘Giuoco di festa’ (vedi la sezione CD del nostro sito).
Il filmato allegato all’articolo inizia con un Valzer appartenente al repertorio della famiglia Donadoni, che il maestro esegue su un concertino di tubi in ferro. Al dialogo tra Donadoni e la signora Pellegrini di Poscante segue l’ascolto della ‘Polca caramèla’, brano del repertorio di Leffe eseguito sulla tastiera del campanile. Nella seconda parte del video, concerto a scala eseguito dai membri della Federazione, da campanari storici di Zogno e da allievi locali della valle Brembana. Un gruppo eterogeneo dai 16 agli 80 anni di età – da poco compiuti da Giulio Donadoni – che confermano la vitalità della tradizione.
Prossimo appuntamento per le visite guidate al campanile. Domenica 6 giugno 2010 alle 15:30, in occasione della festività del Corpus Domini.
Clicca sotto per aprire il filmato relativo alla giornata. Segue una breve cronaca della storia delle campane di Zogno e del campanile raccolta da Dario Ferrari.
Il campanile
Il campanile sorge su un’antica torre viscontea dell’anno 1000, quando al posto della prepositurale sorgeva un castello. Nel 1400, quando il maniero venne smantellato, dai ruderi sorse la parrocchiale di San Lorenzo. L’antica chiesa sorgeva in località Salici, ma nel 1200 venne distrutta dallo straripamento del Brembo. La successiva chiesa fu quella di Santa Maria, ora delle suore di clausura, che al tempo era in mano ai frati serviti. L’antico campanile era più basso dell’attuale e arrivava fino all’altezza dell’attuale orologio (si possono notare le due pietre differenti: sotto la pietra grigio topo di Endenna e sopra la pietra di Camerata) e terminava con 4 bifore (all’altezza dell’attuale cella campanaria) e completata da un cono di carattere romanico (analogo a quello della chiesa delle suore di Romacolo).
Nel 1798, con la sopraelevazione della chiesa, fu necessario sopraelevare pure il campanile. L’altezza attuale è di 50 metri sino alla statua di San Lorenzo, opera bronzea dorata nel 1993 dalla famiglia Nosari. Con la statua, alta 3 metri, si giunge a 53 metri di altezza.
Le campane
Le campane erano anticamente tre, denominate grande mediana e piccola. Scandivano lo scorrere del tempo e le diverse attività comunali ed ecclesiali. Tra il Settecento e l’Ottocento si è passati da sei campane a un concerto di otto campane. Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero tolte le campane sesta e la settima. Il concerto venne rifuso nel 1952 in occasione del congresso eucaristico in cui era presente l’allora patriarca di Venezia Roncalli. Le nuove otto campane in Si grave apparvero subito di qualità scadente, per cui nel 1972 vennero tolte (due delle quali sono visibili a Poscante) sono state fuse otto nuove campane, integrate nel 1975 dalle due campane piccole, per un totale di dieci campane attuali in La grave.
Nel 1988, l’allora parroco Don Giulio Gabanelli, fautore della fusione dell’attuale concerto, autentico promotore e tutore storico della tradizione campanaria di Zogno, commissionò la fusione di un concerto di dieci campane in ‘la gentile’ da collocarsi in Oratorio ai fini della costituzione di una Scuola Campanaria.