Campanile in festa a Curnasco, nell’Hinterland di Bergamo

L’iniziativa del seminarista Francesco Sanfilippo, iscritto alla Federazione Campanari Bergamaschi, ha attirato l’interesse dei giovanissimi sulla tradizione delle campane. Protagonista è stata Curnasco, frazione di Treviolo, che nella settimana dal 4 all’11 luglio ha visto il campanile vestito a festa per i suoi cento anni. Una lodevole iniziativa per coinvolgere i giovani dell’area cittadina verso il progetto di riscoperta della tradizione campanaria. Suono manuale delle campane e grande interesse della popolazione.

Clicca qui per leggere l’articolo dell’Eco di Bergamo di giovedì 6 luglio 2010.

Clicca qui per vedere lo striscione appeso lungo tutto il campanile della chiesa parrocchiale.


Seguono le riflessioni scritte da Francesco Sanfilippo per L’eco di Bergamo e per il Bollettino Parrocchiale di Curnasco:

Campanile di Curnasco in festa: articolo per l’Eco di Bergamo

Il Centenario della costruzione del campanile della Chiesa Parrocchiale è stato per la comunità parrocchiale di Curnasco motivo di festa e di ritrovo. Già a partire da venerdì 9 luglio, la solennità del patrono, San Zenone Martire, ha radunato circa un migliaio di persone per la tradizionale processione dalla Chiesina del Santo fino alla parrocchiale dove è stata celebrata la Santa Messa. Per l’occasione le campane hanno suonato a distesa per tutto il tempo della processione, grazie alla presenza generosa degli amici della Federazione Campanari Bergamaschi che già la sera prima avevano annunciato le festività sempre con il suono delle campane.

Sabato 10 luglio è stata una giornata straordinaria. Fin dalle prime ore dell’alba numerosi volontari hanno allestito sul sagrato un’immensa tavolata che a partire dalle 19 ha accolto più di 500 persone per la prima edizione della Cena in Piazza. L’iniziativa è nata proprio in contemporanea con il centenario del campanile e per l’occasione anche i ragazzi e gli animatori del CRE si sono resi protagonisti. Alcuni hanno spazzato la cella campanaria e le scale di salita al campanile, altri si sono adoperati nella composizione di alcuni addobbi che hanno colorato la piazza; un gruppo invece ha dedicato del tempo per la realizzazione di una mostra fotografica sul campanile.

Più di 600 persone, nella sola serata di sabato, hanno visitato il campanile, aperto straordinariamente proprio per essere simbolicamente “toccato” dai suoi parrocchiani.

L’iniziativa ha raccolto il consenso di tutta la comunità e in particolare dei più giovani che hanno avuto la possibilità di accostarsi all’arte del suono manuale delle campane e più in generale di una tradizione che merita di essere riscoperta.


Seguono le riflessioni scritte da Francesco Sanfilippo per il Bollettino Parrocchiale di Curnasco:

Il mese di luglio si presenta con le tradizioni di sempre: da circa due settimane è iniziato il CRE e più di 200 ragazzi con i loro bravi 50 animatori stanno vivendo un’esperienza che li condurrà a incontrare il cielo sulla terra. Le giornate, più calde e più lunghe, ci facilitano nel partecipare alla Santa Messa al Cimitero ogni venerdì sera, immersi nel vivo ricordo dei nostri cari. Si trascorre molto più tempo in compagnia degli amici, magari facendo qualche passeggiata senza dimenticare le partite del mondiale in tv. Torna la festa di San Zenone, la più sentita da tutti i curnaschesi, una festa che quest’anno celebreremo con qualche motivo in più.

C’è un monumento imponente che, nel via vai delle nostre storie, da circa cent’anni in un modo per la verità per nulla silenzioso, se ne sta lì buono buono, attento a scrutare per filo e per segno i suoi Curnaschesi. Lui sì che ha visto il mondo cambiare! Ha contato ad una ad una le tante case che come funghi gli sono spuntate attorno e ora se ne sta con impazienza ad attendere che nella vicina Bergamo si tagli il nastro del nuovo Ospedale, perché lui, le 7 torri del “Papa Giovanni XXIII” le vede davvero bene. Chissà se pure lui si è emozionato nell’osservare lo scorso maggio la Frecce Tricolori lambire i cieli di Curnasco. Probabilmente a lui tutto ciò poco importa perché quel che gli sta a cuore è la mansione che quotidianamente è chiamato a fare, cioè quella di risvegliare nella sua gente il desiderio di lodare il Signore! E già, il compito principale di un campanile è proprio questo: nel suono dell’”Ave Maria” o del “mezzogiorno”, ad ogni rintocco delle ore e delle mezzore, il senso delle campane è quello di ricordare a ciascuno di noi di dire grazie a Dio per quanto stiamo facendo in quel preciso istante della nostra vita: sul posto di lavoro, in casa, nell’orto, nel campetto dell’Oratorio. È lui che ci ricorda che il Signore ci chiama ad incontrarlo nell’Eucaristia, oppure ci rende partecipi della gioia di una famiglia che presenta un bimbo per battezzarlo o di una coppia che dice il suo “sì” all’Altare. Sempre lui ci invita al ricordo di chi ha lasciato questo mondo per l’incontro faccia a faccia con il Padre.

Il 23 marzo 1903 veniva posata la prima pietra del nostro campanile; il 28 febbraio 1910 i lavori, interrotti per la morte del Parroco don Agostino Fumagalli, accelerarono sotto l’impulso del nuovo Parroco don Ferdinando Rampinelli che completò la torre ad esclusione delle campane, della copertura in rame e della statua di San Zenone. Il 18 aprile 1911 il Vescovo di Bergamo Giacomo Maria Radini Tedeschi coronava l’opera consacrando con rito solenne le 8 campane.

Il nostro campanile si appresta così a tagliare il traguardo dei cent’anni e noi facciamo festa! Non vogliamo di certo festeggiare delle pietre, quanto valorizzare ciò che i nostri avi ci hanno lasciato. Se, come normalmente si dice, le campane sono la “voce di Dio”, allora quanto abbiamo ereditato è non solo un monumento, ma un monumento di fede. Sappiamo bene che Dio si serve anche della nostra voce per annunciare il suo amore: sulla sommità del nostro campanile è posta una grande statua in rame raffigurante San Zenone che ha testimoniato con il martirio l’amore di Dio. Possiamo pensare che ad ogni rintocco delle nostre campane la voce di Dio si propaghi ancora tramite San Zenone, una voce che ci invita a ricordarci del Signore e ad incontrarlo ogni giorno. I giorni della festa del nostro San Zenone saranno l’occasione per dire grazie al Signore per come ha voluto manifestarsi nell’opera delle persone che ci hanno consegnato il nostro campanile. Possano l’imponenza della struttura, la bellezza artistica e il suono melodioso delle sue campane, avvicinarci di più a Dio!

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