Scuola Campanaria di Roncobello in diretta su Radio 2.0
Le attività radiofoniche on-line della valle Brembana ricercano e portano a conoscenza i progetti di tutela della tradizione musicale locale, che negli ultimi anni hanno visto un forte rilancio della tradizione del suono manuale delle campane. Giovedì 7 aprile, alle 22:00, intervista ai giovani campanari di Roncobello in rappresentanza della Federazione Campanari Bergamaschi, che racconteranno i dieci anni di esperienza musicale della Scuola di Roncobello, i viaggi in Italia e all’estero, le registrazioni dei dischi, i concerti e i gemellaggi.
Un viaggio attraverso le voci dei giovani, arricchiti dal suono delle ‘campanine’ e dalle testimonianze in diretta.
Per conoscere le attività di Radio 2.0 e ascoltare i suoi programmi in diretta, visita: http://www.radioduepuntozero.net
Segue una scheda di presentazione dell’emittente on-line, tratta dal sito della radio:
Radio Due.Zero nasce dallo scheletro di Sorgente Radio, un esperimento radiofonico risalente al 2005 e nato sempre in Val Brembana. In pochi mesi d’attività Sorgente Radio riesce a coinvolgere parecchi giovani della Valle Serina, una ventina circa, tutti volontari. La radio copre il vuoto lasciato da Radio Alben di Serina, che chiuse i battenti una quindicina d’anni fa, e instaura un nuovo canale comunicativo a carattere locale. Dopo due anni di attività si decide per un periodo di stop che faccia fronte ai limiti tecnici dell’emittente e sia occasione di un importante momento di crescita; si fonda una nuova associazione, si cambiano studi, apparecchiature, jingle, palinsesto e, per ultimo, addirittura nome, per segnare il totale distacco dalla realtà precedente. Rimangono costanti la passione e l’impegno dei giovani volontari che hanno creato e ri-creato la radio con la propria inventiva e le proprie mani. Due.Zero, il cui slogan iniziale è proprio “Libertà è partecipazione“, rinasce come emittente indipendente, coadiuvata dalle parrocchie e dai comuni di Bracca, Costa Serina, Serina e Selvino, e volta alla collaborazione partecipativa degli abitanti della Valle, a indicare un nuovo modo di fare radio, legato non solo al diritto di espressione ma alla comunicazione responsabile alla quale tutti possono prendere parte.