Campane manuali in Santa Maria Maggiore a Bergamo

Torna il sistema di suono manuale delle campane nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Grazie all’azione della Fondazione MIA (Misericordia Maggiore di Bergamo), che ha in gestione i beni della Basilica stessa, su proposta della Federazione Campanari Bergamaschi, le otto campane del concerto riacquistano l’uso di corde e tastiera per celebrare le solennità dell’anno. Si è trattato di un’opera complessa che ha riguardato l’installazione completa delle doppie ruote su tutte le campane del concerto, in quanto all’epoca dell’automazione dei bronzi era stata utilizzata la ruota per il suono manuale, vale a dire l’unica presente. Alle doppie ruote è seguita l’installazione delle corde in canapa con parte finale di aggancio alla ruota in cordina metallica: le corde scendono per due piani sino al vano superiore alla volta della chiesa. Il punto in cui si collocheranno i campanari, sebbene impegnativo da raggiungere salendo da piano terra, si configura ideale per poter sentire le otto campane senza necessità di ausili. L’installazione della doppia ruota ha necessariamente comportato la riforatura delle suolette, in quanto i fori presenti rispondevano al passaggio delle corde quando l’impianto era manuale. A queste opere ha fatto seguito una leggera raddrizzatura delle campane e la riprogrammazione del concerto automatico.

In merito alla tastiera, è stata costruita ex novo con palette in materiale sintetico resistente agli agenti atmosferici, decisamente morbida in proporzione al peso delle campane, di altezza superiore rispetto alle classiche tastiere storiche già esistenti sulla cima dei campanili, che in rapporto alla statura media di fine XIX secolo-metà XX secolo raggiungeva i 90 cm., mentre ora va necessariamente posta a un metro d’altezza. Tale indicazione, fornita dalla nostra associazione e già realizzata per tastiere come quella presente sul campanile di Arcene, consente un suono agevole. Non vi è il minimo dubbio che un notevole aiuto può venire dalla presenza di uno sgabello ad altezza adattabile per la diversa statura dei suonatori, che si adatti cioè dai preadolescenti agli adulti.

La possibilità di poter visitare nuovamente il campanile della Basilica consentirà alla MIA – tramite studiosi professionisti di campane che collaborano con la Federazione Campanari Bergamaschi – un’analisi ravvicinata delle otto campane, le quali abbracciano fusioni diverse che vanno da fine XVIII secolo a metà XX secolo. Iscrizioni, apparato decorativo, fonditore e anno esatto di produzione diventeranno in questo modo parte di documentazione ufficiale da divulgare, come già fatto per le campane della Torre Civica.

La visita al campanile – sebbene al momento non accessibile al pubblico – consente una vista davvero preziosa della città e del centro storico di Città Alta. La statua di Sant’Alessandro e il Campanone si completano con i campanili delle monache di clausura di Santa Grata (la cui cella campanaria resta protetta da una griglia per le occasioni in cui le suore salgono per suonare a tastiera), di Sant’Agata al Carmine e degli altri campanili che si perdono a vista d’occhio sui colli e nella pianura. Appuntamento per ascoltare il suono delle campane a distesa e a tastiera per il 25 agosto 2012, occasione dell’inaugurazione ufficiale del sistema di suono manuale.

La Federazione Campanari Bergamaschi coglie l’occasione per ringraziare sentitamente la MIA per lo sforzo compiuto e i suoi tecnici, che hanno attentamente seguito le opere di ripristino della tradizione campanaria nel cuore di Piazza Vecchia.

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