Santa Cecilia Patrona della Musica: le campane strumento di Armonia

Il 22 novembre si celebra, come anno, la Solennità di Santa Cecilia, evento che per noi musicisti e musicanti riveste grande importanza simbolica, essendo annoverata come patrona della musica. I molti atenei musicali dedicati alla sua figura confermano ancora una volta il profondo legame della musica con la fede e col sacrificio compiuto per servire l’Arte. La stessa testimonianza storica racconta della decapitazione di Cecilia, nobile romana, e del suo sacrificio estremo per affermare la fede cristiana. A millenni di distanza, il compito di suonare le campane e la passione per lo strumento campana sono segno tangibile del voler confermare un’identità che si tramanda e trasmette nelle generazioni. Siamo, tutti noi, parte di un flusso storico ininterrotto che a onde coglie diverse sensibilità e impressioni: il tempo delle campane, dal XVIII secolo a oggi, ha conosciuto momenti di auge e crisi, e oggi torna a riscoprirsi attraverso lo strumento multimediale, il più potente e penetrante per ricomporre frammenti di una comunità musicale perduta. La tecnologia si configura, tuttavia, come mero strumento per dare voce al sacrificio di chi ha fatto musica nei secoli indipendentemente dal clima – sui campanili -, dalle circostanze – specie quelle belliche – e le incomprensioni del significato del suono stesso, degenerazione dell’orecchio figlia dell’automazione.

Suonare le campane non è dunque solo alzare pesi, picchiare pugni su tasti, arrampicarsi sulle scale delle torri, ma è produrre musica, una musica che acquista un sapore metastorico perché identifica non più un’epoca ma una cultura. Gli enti ecclesiastici e civili che hanno colto l’originalità di questa componente musicale e socializzante hanno saputo dare un supporto straordinario all’agglutinarsi di nuove forze attorno allo strumento campana. Registrare memorie, trascriverle, divulgare, ripristinare gesti e armonie significa perpetuare un’arte altrimenti destinata a perdersi. Come ripetutamente ho affermato, nessun campanaro muore né morirà finché ci sarà un altro campanaro pronto ad ereditare le sue conoscenze, servendo l’Arte attraverso la musica, in perenne omaggio, come ha affermato Don Gilberto Sessantini, ‘a quel grande Musico che è il Padre Eterno’.

Da Santa Cecilia a oggi, un flusso permanente di melodie arma il nostro tessuto spirituale e vitale. Grazie ai ragazzi campanari di Leffe che domenica  suoneranno presso la locale chiesa parrocchiale le campanine in onore della Festa di Santa Cecilia. Grazie a tutti coloro che nei prossimi giorni suoneranno in suo nome, in sua memoria, in nostra memoria.

Buona Santa Cecilia a tutti voi 

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