Celebrate le esequie del Maestro Lorenzo Anesa di Gandino
Basilica di Gandino gremita per i funerali del campanaro Lorenzo Anesa (1951-2016), una delle maggiori memorie della musica tradizionale per campane tra ‘900 e nuovo millennio e portatore del repertorio più ricco e variegato che la diocesi orobica possa annoverare. Il Prevosto Don Innocente Chiodi, a partire dal libro di Giobbe (9,1-12.14-16) e dal Vangelo di Luca (9,57-62), ha sottolineato come la chiamata di Dio sia per l’uomo il momento in cui entrare in una dimensione superiore, quella che proietta verso l’eternità. Una chiamata spesso inattesa, che coglie l’uomo impreparato, verso la quale tuttavia l’uomo deve rivolgersi con fiducia. La sofferenza della malattia di Lorenzo Anesa, rapidissima e senza soluzione, ha lasciato un vuoto che è allo stesso tempo eredità storica e artistica.
Il presidente della Federazione Campanari Bergamaschi, Luca Fiocchi, ha ricordato a fine Messa il percorso musicale di Lorenzo Anesa: “Lorenzo venne intervistato negli anni ’80 dal ricercatore Valter Biella, che per primo aveva documentato la tradizione del suono delle campane in terra bergamasca. Dalla fine degli ’90 Anesa aveva aderito al progetto della nascente Federazione Campanari Bergamaschi, partecipando a concerti di campanine in piazza, suoni sui campanili, iniziative pubbliche volte a far conoscere una tradizione, quella del suono manuale delle campane, che è oggi iscritta nell’inventario dei Patrimoni Immateriali delle Regioni Alpine. Lorenzo aveva appreso i suoni di Gandino durante le feste del calendario liturgico.
Pur non essendo mai stato campanaro titolare di Gandino, è stato colui che ha divulgato un repertorio di oltre duecento suonate d’allegrezza suonando sui campanili di pianura e delle valli. Un repertorio per dieci campane oggetto d’incondizionata ammirazione e stima, stima che si riflette sul valore di un portatore del suono della tradizione di tale livello.” Luca Fiocchi ha proseguito nel profilo del campanaro Anesa soffermandosi sul ruolo del grande artista: “Un grande musicista e artista si distingue per tre caratteristiche: dominio assoluto dello strumento musicale; dedizione assoluta alla missione musicale con grande senso dell’epoca in cui vive e opera; disponibilità alla condivisione delle conoscenze.”
Nella parte conclusiva dell’intervento, Fiocchi, si è soffermato sull’eredità che lascia alle nuove generazioni: “I giovani campanari hanno sempre visto Lorenzo come un modello musicale per la sua grande tecnica, i suoi racconti e la grande modestia e umiltà con cui si poneva dinnanzi a un repertorio mastodontico. L’affetto che in questo giorno triste lo circonda prova che la sua musica resterà viva nelle mani e nei cuori dei suoi tanti estimatori, una musica complessa che racconta una storia secolare di campanari quali Martèl, Manèch, Manòt e molti altri che Lorenzo ha raggiunto in cielo. Grazie, Lorenzo, per quanto ci hai dato nella tua straordinaria attività di musicista di campane.” A cerimonia conclusa in Basilica, al cimitero, prima della cremazione, Pietro Pezzoli e Luca Fiocchi hanno eseguito sulle campanine di vetro il Valzerù di Gandino in segno di omaggio e ringraziamento a un artista e costruttore di campanine che maggiormente ha segnato l’arte musicale campanaria delle nuove generazioni. Un suono sempre fresco, complesso e dinamico, ricco di abbellimenti, vigoroso e dolce, prodotto sui campanili di Zogno, Gorlago, Leffe, Rovetta e molti altri campanili nel corso degli anni. Video e registrazioni audio di questi anni documentano un’attività musicale incessante, sorprendente ed entusiasmante per ricchezza di note e soluzioni tecniche esecutive svelate con il dispiegarsi progressivo di un repertorio risalente alla fine del XVIII secolo e mai uguagliato.
Un sincero ringraziamento da parte della Federazione Campanari Bergamaschi a Lorenzo Anesa per quanto svolto in questi anni per la musica campanaria. Un carattere schivo e timido che ha saputo attraverso le sue note raccontare un mondo antico ricco di fascino, che ha conosciuto nuovo vigore attraverso la salvaguardia del repertorio e la sua trasmissione alle nuove generazioni. Una memoria puntuale e meticolosa, catalogatore dei suoni musicali di Gandino che possono oggi conoscere una tutela concreta. La sua opera è stata ricordata dal telegiornale di Antenna2 di Clusone. Un sincero grazie al giornalista Andrea Filisetti per aver trattato ampiamente l’argomento (minuto 8:12 del video).