Cronache campanarie. La tradizione in festa per la Pasqua a Branzi

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Serata di Pasqua ricca di emozioni nella chiesa di San Bartolomeo a Branzi per il concerto della Federazione Campanari Bergamaschi. Le Scuole Campanaria di Roncobello, San Giovanni Bianco e Scanzorosciate hanno raccontato la loro esperienza in musica con una fitta carrellata di brani vivaci della tradizione della Valle Brembana e Valle Seriana. Campanine in vetro, metallo e ottone suonate da musicisti di età compresa tra i sei e ventisei anni, una generazione che ha appreso l’arte del suono secondo lo spirito della ricerca, della documentazione, dell’apprendere a partire da criteri didattici sviluppati nel corso degli anni con l’ausilio della tecnologia. Melodie di ascendenza ottocentesca e musica religiosa si sono fuse in un continuum che hanno descritto il senso dell’operare all’interno dell’associazione, salvaguardando materiale antico per donarlo ai giovani presenti e del futuro.

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Lo stesso pensiero viene manifestato e divulgato dal Coro della Scuole Campanarie, progetto di recente formazione che raccoglie giovani musicisti che si dedicano al canto, genitori di suonatori ed educatori che animano le liturgie e raccontano in concerto l’eredità storica della polifonia con canti di tradizione europea e di propria composizione. Un’esperienza intensa che prova come la musica possa raccontare la dimensione religiosa in chiavi e modalità diverse senza perdere la centralità del proprio obiettivo, che è quello di condividere ricerche e sperimentazioni musicali nell’ottica della tradizione.

A fine concerto il parroco Don Alfio ha riassunto il significato di questa importante esperienza in musica legando l’antico e il moderno, la tradizione e l’attualità in una serata. Credo che gli applausi dicano le emozioni che ci avete regalato questa sera. Ogni volta che vi ascolto e che vi vedo resto sempre spiazzato e sorpreso perché siete sempre capaci di mettere insieme cose antiche e cose nuove. Mentre ascoltavo la musica guardavo il nostro altare con i busti dei papi che hanno più di tre secoli e che dicono come la bellezza venga da lontano, dalla storia, che si fonde e si abbraccia con la bellezza dei fiori dell’altare, che non hanno neppure una decina di giorni. Avete creato qualcosa del genere: la voce che si fonde con le campanine, pezzi di storia che si fondono con canti nuovi che fanno star bene chi li ascolta. Grazie perché ci avete regalato un altare pasquale con la musica.

Grazie Don Alfio e Grazie, Branzi, per la bellissima accoglienza di sempre. Per informazioni sui concerti di campanine, contattare: luca.fiocchi@libero.it

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