Paesaggio sonoro con campane. Serata sul progetto di Regione Lombardia.
Paesaggio sonoro con campane. Con questo titolo avrà luogo sabato 27 maggio 2017 alle 21:00 presso la Biblioteca Comunale di Gandino ‘M.B.Brignone’ l’incontro sul progetto che l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia ha promosso in collaborazione con la Federazione Campanari Bergamaschi per la riscoperta e il rilancio della tradizione del suono manuale delle campane nel territorio orobico. Si tratta dell’atto finale di pubblica divulgazione di un lungo lavoro di ricerca e documentazione del recupero della memoria e della pratica del suono delle campane nelle valli e nella pianura bergamasca, nelle zone lacustri e limitrofe alle province e diocesi confinanti. Grazie alla collaborazione con Agon Arsmagnetica, centro di produzione musicale interdisciplinare e capofila del progetto, è stato possibile realizzare molte riprese del suono delle campane e dei suoi protagonisti, vale a dire i portatori di una memoria secolare risalente al XVIII secolo e mai spentasi nonostante l’invasivo fenomeno dell’automazione dei concerti campanari, occorso in particolare tra il 1970 e il 2000. Trent’anni di rimozione di corde e tastiere che hanno portato a comprendere come nella società della tecnologia la riscoperta delle campane andasse letta come rilancio culturale, musica d’insieme, riscoperta del territorio e dei valori etici fideistici della propria origine.
Possiamo tuttavia dire che con il riconoscimento della tradizione del suono delle campane bergamasche come Patrimonio Immateriale delle Regioni Alpine si sia compiuto un passo ulteriore: unire estrazioni ideologiche e culturali diverse sotto un unico contenitore: il suono del bronzo che accomuna esperienze eterogenee in un sostegno solidale a un gesto della fatica nell’oscurità delle torri campanarie, sovente casa di anonimi portatori di una tradizione antica ereditata per generazioni con gesti, storie e leggende. Presenterà la serata Silvio Tomasini, storico dell’arte e responsabile della rete dei musei della Fondazione Bernareggi, che introdurrà il senso di aver deciso di situare a Gandino l’iniziativa, essendo il centro della bergamasca da cui ha avuto origine la tradizione campanaria più antica sino a oggi documentata, risalente al 1780. Relatori della serata saranno per la Regione Lombardia Renata Meazza, responsabile dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale, e Agostina Lavagnino, ricercatrice dello stesso settore che ha seguito i diversi passi relativi al deposito da parte della nostra associazione di un’ingente quantità di materiale di ricerca audio-video, cui è andata affiancandosi, con gli anni, una pagina web dedicata al contenuto della tradizione.
Luca Fiocchi, ricercatore per la Federazione Campanari Bergamaschi, racconterà l’esperienza della riscoperta del suono manuale delle campane con le attuali cinque scuole campanarie e i quasi duecento associati che motivano incessantemente la rivitalizzazione della memoria con eventi nei campanili e in piazza. E sarà proprio la piazza al dare il via all’evento con concerto di campane da castello mobile tra le 20:00 e le 21:00 in Piazza Vittorio Veneto. Nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 18:00, sarà possibile visitare la torre campanaria della Leffe, recentemente restaurata e dotata di una balconata per vista panoramica, denominata localmente ‘bargia’. A Gandino il Gruppo Campanari locale suonerà nelle chiese sussidiarie dalle 17:45 alle 18:30, annunciando così l’incontro serale che dalla piazza si sposterà alla biblioteca per gli interventi e le proiezioni di alcuni filmati. Fondamentale trait d’union tra i progetti della Regione Lombardia condotti in questi anni e la riscoperta campanaria attuale è l’intervista svolta alla signora Lina Picinali, figlia del campanaro Quirino Picinali (il leggendario Manòt 1880-1962). Nel 1932 il linguista svizzero Paul Scheuermeir fotografò il campanaro Manòt, la cui moglie, sullo sfondo dell’immagine, era in attesa della bambina che un giorno sarebbe stata protagonista del nostro incontro di ricerca. La Regione Lombardia pubblicò nel 2001 per Grafo il primo volume di una fortunata edizione che rende ragione dello straordinario lavoro compiuto da Scheuermeier, racchiuso dal titolo La Lombardia dei contadini, una testimonianza di assoluta rilevanza che trova naturale continuità con il progetto campanario.
La serata sarà accompagnata da rinfresco con prodotti tipici locali, tra cui spicca il mais spinato, e dall’incontro con i protagonisti della tradizione: il tutto visto come occasione per portare nuovi suonatori all’interno del gruppo campanari locale e alimentare le relazioni tra i suonatori dei diversi paesi della Valle Gandino. Un importante passo in avanti verso una piena rivitalizzazione di uno dei repertori del suono della memoria più prestigiosi giunto sino a noi. Con le oltre duecento suonate d’allegrezza di Gandino, le cento di Leffe e le circa settanta di Casnigo, oltre a un interessante numero conservatosi a Peia e nei paesi vicini, la Valle Gandino si conferma come territorio per un rilancio intergenerazionale in cui al repertorio storico può accompagnarsi la passione giovanile e la collaborazione degli enti ecclesiastici e civili operanti (comuni, biblioteche e scuole). Per informazioni sull’iniziativa contattare: luca.fiocchi@libero.it