Cronache campanarie: campanine in concerto a Sarnico
Sabato 15 luglio 2017, alla chiesina Stella Maris a Sarnico, sulle dolci rive del lago d’Iseo, con un concerto di campanine e di campane, con il Castelletto mobile di un nostro associato, abbiamo colmato di note le acque lacustri. Sentire il tiepido suono delle melodie delle campanine, ondeggiare calorosamente tra le onde del lago, fa pensare all’armonia che esiste tra tutte le creazioni del divino; il suono e l’acqua che si uniscono dando, ai nostri miseri occhi umani, l’approccio creato tra Dio e le sue creature.
Il concerto ha voluto richiamare canzoni della tradizione bergamasca, dalla Val Brembana alla Val Seriana, che le chiare, pure e pacifiche acque hanno trasportato. Sentire durante l’esecuzione dei brani, il sottofondo delle onde che si andavano a scontrare con la terra, era come un’approvazione dell’immensità e dell’infinito, che ascoltando questi melodici, delicati suoni volevano che le terre circostanti potessero ammirarli, suoni insoliti. Si poteva sentire come il rumore delle acque del lago e il suono delle campane non cambiasse, a differenza del cielo che imbruniva lentamente su tutte le cose che sovrasta e si posa su tutte le persone e le cose.
Scesa la notte, le acque calme del Lago accompagnavano misticamente le barche e, in particolare, la statua della Madonna di Stella Maris primeggiava straordinariamente, ma solennemente la processione sulle rive. La statua fece una piccola sosta davanti a noi, davanti alla chiesa di Stella Maris e dopo alcune preghiere, come se volessimo onorare la Madonna abbiamo suonato il brano più tenero, che trasuda l’amore e la leggerezza che solo una madre può avere, “Nome Dolcissimo”. Ammirare questo suono nel “Silenzio” del lago tra i rumori di Dio: il vento, l’infrangersi delle onde, e lo stesso propagarsi del suono tra gli elementi della creazione. Vedere queste luci riflesse dall’acqua, queste barche, che come una carovana facevano parte della processione, ascoltare la meditazione profonda, che le persone avevano del momento in cui agli occhi si posavano sulla statua Stella Maris e le lunghe preghiere propagate dal potere divino dell’acqua, dava senso di infinito e di grazia, una grazia divina. Poveri esseri umani illusi, si sbagliano di conoscere dettagliatamente il divino e la sua magnificenza! Tutto è ancora da capire e comprendere, dopotutto Dio è presente in ogni singolo granello di sabbia e di polveri presenti nel mondo, tutto è opera sua e tutto è per volontà sua. Non rinneghiamo la sua grandezza, ammiriamo con più saggezza e santa ammirazione le sue opere, le opere che a lui, ai primi giorni della creazione, ha donato a noi. Le sue immensità sono un segno della sua potenza.
Dopo il concerto come non poter ammirare i giochi pirotecnici per l’occasione, una marea di colori risplendevano sulle onde del lago. Tutti gli specchi d’acqua sono, sul senso letterario, veri e propri “specchi”, finestre, dove si può con attenzione notare, i difetti, l’eleganza delle creazioni di Dio e degli esseri umani; è un grande dono che ci ha voluto donare. Se noi rispecchiamo sul lago la nostra faccia, possiamo scavare nei pensieri più intimi, nei nostri sentimenti e sensazioni, nei nostri comportamenti, nel bene e nel male, perché Dio fa scegliere e non sceglie per noi. Sedersi sulle sponde e respirare l’aria delle dolci acque, fa venire alla mente parole che piano piano di uniscono e formano pensieri, dolci poesie che celebrano la creazione di Dio:
Alta si sente una campana,
rispecchiar il suono nelle acque del lago.
Il vento imponente,
sibila la campana,
il suono melodico all’orizzonte,
e poi quiete.
Quiete di onde e poi di vento,
ecco la voce del divino.