Cronache campanarie da Nembro: Campanine e organo in concerto
Si sono conclusi martedì 8 agosto sera i festeggiamenti della Solennità Patronale della Madonna dello Zuccarello a Nembro nel 97° di Incoronazione dopo 10 giorni di festa, dove si sono alternate le funzioni religiose in Santuario e nelle varie chiese del paese, incontri di letteratura, spettacoli teatrali, accompagnati dal suono delle 6 campane e dal tradizionale sparo dei “mortai” che rallegravano gli animi della gente che mangiava alla sagra.
Alle ore 21.00 la Federazione Campanari Bergamaschi ha organizzato un concerto di campanine per festeggiare il 50° di ordinazione Presbiterale di Mons. Martino Lanfranchi, cappellano del Santuario.
Don Santino Nicoli, Arciprete Plebano di Nembro ha introdotto la serata con un breve discorso, sottolineando l’importanza del suono delle campane, che deve essere visto come un segno di festa e non un rumore che crea fastidio e disturbo, come purtroppo capita, specialmente nelle grandi città, dove la tradizione è pressoché scomparsa.
Inni religiosi, marce, scòtish, monferrine, valzer, polche e mazurche costituiscono un repertorio riconosciuto nel 2015 come Patrimonio Immateriale delle Alpi, oggi trascritto su pentagramma per dare forma a una memoria altrimenti destinata a perdersi irrimediabilmente.
I risuonatori in metallo e vetro, suonati dai ragazzi provenienti da Nembro, Vall’Alta di Albino, Cenate San Leone, Valtesse, Palazzago, Sarnico, Lenna e Alzano, accompagnati dalla chitarra, hanno dato vita a brani provenienti dalla Valle Seriana, dalla Valle Brembana e della Val Gandino, quest’ultima annovera un patrimonio di oltre 220 suonate suddivise in classe secondo il sistema preconciliare per le solennità e per i battesimi; al suono delle campanine si sono alternati due brani eseguiti con l’organo.
A fine concerto Nicola Persico, Vicepresidente della Federazione Campanari Bergamaschi e volontario della Parrocchia e del Santuario, dopo aver presentato tutti i musicisti, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato al concerto e che hanno collaborato per la buona riuscita della festa.
Molta curiosità anche tra gli spettatori che, a fine concerto, si sono avvicinati per osservare meglio gli strumenti, chiedendo ai suonatori in che modo avessero realizzato e accordato il loro strumento.
La serata si è conclusa tra canti popolari con la fisarmonica e una buona fetta di torta accompagnata da un bicchiere di spumante, per festeggiare una tradizione secolare sempre più radicata nel territorio bergamasco.