Cronache campanarie: metallofoni in armonia per ‘Rintocchi di luce’

20170809_214409Emozionante serata in Valle Camonica in memoria di Frate Innocenzo da Berzo. Come già avvenuto negli anni precedenti, Berzo Inferiore ha aderito all’iniziativa Palcoscenici in verticale, promossa dalla Comunità Montana di Valle Camonica, con la manifestazione Rintocchi di luce, avente come protagonista Beato Innocenzo, vissuto nel XIX secolo e autore d’importanti riflessione sul tema della fede. Il titolo della manifestazione la proiezione verso l’infinito con il suono delle campane e delle campanine, che sono state protagoniste della serata tenutasi nella chiesa parrocchiale insieme al corno delle Alpi di Martin Mayes e alle letture degli attori promotori dell’evento insieme a Pietro Castelnovi, che qui ringraziamo sinceramente per l’invito. Come detto nel corso dell’evento serale, “Beato Innocenzo è un umile professionista del silenzio e dell’ultimo posto che ci richiama ai valori importanti, alla vita spirituale, a scomparire più che ad apparire, a ubbidire più che a comandare, a imparare più che a insegnare, a servire più che ad ambire al potere. Un santo da conoscere, amare e imitare.” Le letture che hanno dato supporto all’immagine d’Innocenzo da Berzo – La santità a cura di G.Laini, I fioretti di frate Innocenzo di Don Lino Ertani e scritti inediti dello stesso frate Innocenzo tra cui La pace – hanno reso merito alla sua eredità spirituale, intervallate dal suono delle campanine dei rappresentanti delle scuole di Roncobello, San Giovanni Bianco e Scanzo.

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Un’introduzione in stile ‘ambient’ con il corno d’orchestra, una versione pacata e meditativa del Valzerù di Gandino, una Suonata di Pasqua, l’Ave Maria di Lourdes e O Sanctissima. A chiudere la serata in chiesa, un brano per corno delle Alpi del maestro Martin Mayes, già protagonista d’interventi sperimentali con la nostra associazione presso il Santuario della Madonna della Coltura di Lenna e il Rifugio Calvi. Agli applauditi interventi musicali in chiesa hanno fatto eco i brani tradizionali eseguiti nella corte dell’antica Casa Museo adiacente la chiesa parrocchiale, cui ha fatto alternanza il corno delle Alpi di Martin Mayes, esecutore di una vibrante versione del brano scozzese Amazing Grace.

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Nel corso della presentazione degli strumenti, dei musicisti e del progetto di riscoperta del suono delle campane a partire dai giovani, il presidente della Federazione Campanari Bergamaschi Luca Fiocchi ha avuto a sottolineare in sintonia col maestro Martin Mayes come “Le campane e il corno delle Alpi sono strumenti particolari perché si proiettano nel tempo e nello spazio: nel tempo perché il loro suono racconta una tradizione secolare di richiamo alle popolazioni, una forma comunicativa essenziale e diretta; nello spazio perché, a differenza di strumenti accademici o da camera, si dirigono a chilometri di distanza dall’alto dei campanili o dalla cima delle montagne, luoghi da cui guardare il mondo e al mondo con una prospettiva diversa e certamente più ampia.”Un’esperienza certamente arricchente per la sua natura inedita, quella di Berzo Inferiore, in cui suono, fede e immagini narrate e iconografiche si sommano per dare ancora una volta significato all’operare e alle prospettive del nostro progetto musicale.

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Un sentito ringraziamento a Massimo Ziliani, nostro associato restauratore promotore dell’evento insieme a Pietro Castelnovi, consulente per la Curia di Brescia, al Cardinale Giovanni Battista Re per la foto di gruppo a fine serata, a Don Damiano Raza e a tutti coloro che hanno manifestato vivo apprezzamento per un progetto di riscoperta musicale che dall’alto dei campanili è sceso nelle chiese, nelle piazze e nelle corti per raccontare un’umile memoria secolare. Per informazioni sugli eventi musicali legati alla riscoperta del significato del suono delle campane, contattare: luca.fiocchi@libero.it

 

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