Cronache campanarie: campanine in festa a Branzi

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Partecipato concerto a Branzi venerdì 29 dicembre 2017 in occasione degli auguri di buon anno. Concerto di chiusura del 2017 per la Federazione Campanari Bergamaschi con la presentazione di brani natalizi e della tradizione delle valli bergamasche eseguiti dalle diverse scuole presenti. Durante il concerto ha fatto esordio la nuova Scuola della Val Fondra insieme ai ai ragazzi della Scuola di Santa Croce, accompagnati da rappresentanti della Scuola di Roncobello, San Giovanni Bianco e Scanzo: un insieme decisamente interessante che rappresenta un nuovo passo verso la progressiva unificazione dei singoli repertori locali. Gli strumenti delle musiche del tempo del Natale si allargano alla cornamusa, mandolino e flauto, elementi che si sommano alla fisarmonica che, come di consueto, accompagna i brani tradizionali.

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La parte centrale del concerto è stata dedicata alla visione e all’ascolto degli strumenti campanari che vengono utilizzati in cella campanaria per il suono a festa una tastiera con campanelli in miniatura per riprodurre ciò che potrebbe esserci sulla cima del campanile con un ripristino concreto, non essendoci alcun sistema manuale a Branzi. Curiose le piccole campanelle in miniatura di produzione cinese e presentate all’associazione dal maestro scozzese Martin Mayes, utilizzate in forma complementare per l’apprendimento di brani ‘di allegrezza’ o ‘a festa’ o ‘a martello’, come viene detto in Alta Valle Brembana.

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Importante per la continuità della tradizione l’insieme di suonatori presenti, con una trasversalità biografica che va dai 7 anni ai 27: dall’esperienza dei suonatori della scuola campanaria di Roncobello ai giovanissimi della Valle Serina. Nella serata del 29 dicembre si è così notata la presenza di due generazioni di suonatori segno della continuità che la Federazione Campanari Bergamaschi sta portando avanti con i progetti musicali e divulgativi. La tradizione del suono delle campane riconosciuta dalla Regione Lombardia come Patrimonio Immateriale delle Alpi trova concretizzazione nell’illustrazione di brani di difficoltà progressiva supportati da un accompagnamento strumentale mosso dagli stessi ragazzi che, nel corso degli anni, partendo dalle campanine, hanno poi allargato la loro abilità ad altri strumenti che contornano e che vertebrano lo svilupparsi e mantenersi della tradizione: una proposta fatta a Branzi che intende allargare il numero di suonatori per poter riportare nel maggior numero possibile di paesi e di centri vallari il suono manuale dei bronzi. Per informazioni sulle scuole campanarie contattare luca.fiocchi@libero.it

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