Cronache campanarie: suono a distesa a Caprino Bergamasco

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Durante lo scorso fine settimana Caprino Bergamasco è stato centro di una giornata campanaria davvero intensa, da mattina a sera, in quanto domenica si è festeggiata la festa patronale di San Biagio Vescovo e Martire, patrono del paese. Quest’anno la solennità è stata festeggiata in maniera più solenne, poiché quando il giorno di San Biagio cade di domenica è tradizione portare la statua del santo patrono per le vie del paese, uno splendido borgo dalle viuzze strette e con edifici di grande valore storico che per l’occasione sono state addobbate a festa con luci e drappi. Anche la chiesa si è ben preparata ad una festa destinata a essere ricordata per tanto tempo. Fin dalla mattina le campane hanno suonato per la messa delle ore 10:30 al cui termine il suono degli otto bronzi si è unito alla tradizionale benedizione del gola di cui San Biagio è protettore, con le candele benedette il giorno precedente nella festa della Presentazione di Gesù al tempio. Nel pomeriggio, fin dalle ore 15:00, le campane hanno suonato per la processione che, vista l’occasione tanto solenne, è stata presieduta da S. E. R. Il vescovo Francesco Beschi. Di rilievo è la storia del campanile, che risale solo al 1955 ed è stato costruito dopo l’abbattimento del precedente, collocato al lato della facciata della chiesa, dove ora sono rimasti i segni delle fondamenta e delle murature. Il nuovo campanile si erige vicino ad una delle entrate laterali della chiesa, è dotato di una lapide commemorativa che attesta la sua costruzione.

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Il concerto di campane in SI2 è formato da otto bronzi di epoche diverse: le campane minori risalgono al 1845 e sono state fuse dalla nota fonderia Pruneri di Grosio in Valtellina; le due maggiori e la più piccola invece sono della fonderia di Seregno Luigi Ottolina del 1954, a reintegro della requisizione bellica avvenuta nel 1942. La giornata di domenica va menzionata anche per la grande presenza di giovani suonatori: la squadra di campanari era in prevalenza costituita da teenagers che, nonostante la loro giovane età e l’imponente mole campanaria, hanno saputo suonare e gestire bene il concerto. Questo è motivo di orgoglio per la nostra federazione, in quanto è proprio grazie a loro che punta a crescere. Infine, è stato molto gratificante per i giovani campanari vedere come molti curiosi, vedendo la porta del campanile insolitamente aperta, sono entrati per osservare le corde e il campanile da un’altra prospettiva. È motivo di gioia che l’interesse per le campane e il campanile sia molto alto e caro agli abitanti di Caprino. Non resta che ringraziare la parrocchia di Caprino Bergamasco che, come sempre, accoglie con gioia l’arrivo dei campanari ed è lieta di tramandare la tradizione campanaria, così genuina e ricca di tradizione, nonché motivo di aggregazione.

Corrispondenza di Michele Maconi

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