Cronache campanarie: Le campanine raccontano le leggende dei mulini

Pomeriggio dedicato alla riscoperta delle tradizioni presso il Mulino di Bàresi con il suono delle campanine che ha contornato narrazioni riguardanti le tradizioni del tempo dei mulini. L’associazione Maurizio Gervasoni, in collaborazione con la Federazione Campanari Bergamaschi, ha proposto una carrellata di letture alternata a brani della tradizione campanaria delle valli bergamasche con l’obiettivo di tracciare il contorno che da sempre ha caratterizzato la vita dei mugnai, figure divenute leggendarie per la molteplicità di saperi che raccoglievano e per rappresentare un punto nevralgico nell’elaborazione dei prodotti della terra che divenivano poi sostentamento quotidiano per le famiglie.

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Il pomeriggio è stato introdotto dalla Federazione Campanari Bergamaschi, che ha sottolineato la vicinanza tra le due associazioni per comunanza di intenti in quanto ad amore per il territorio, riscoperta degli antichi mestieri, le tradizioni delle comunità di pratica, la conservazione dei manufatti per la produzione e il mantenimento delle conoscenze, la divulgazione presso tutti coloro che dimostrano sensibilità verso beni antichi da tutelare che insegnano il sacrificio dei nostri avi. Il pomeriggio si è aperto con la Suite bergamasca, seguita dalla lettura L’antica arte del mugnaio, insieme di ricordi e conoscenze ispirato ai racconti dell’Appennino bolognese. Alle monferrine e altre danze hanno poi fatto seguito il racconto di De La Fontaine L’acqua e la ruota del mulino e una breve pagina in lingua bergamasca: è stato il caso della breve lettura Ol Mülinér, che racconta le fatiche quotidiane di chi doveva far andare la macchina per macinare e accontentare le richieste di tutti gli abitanti della zona per il fabbisogno quotidiano di cibo. I brani religiosi hanno caratterizzato la parte finale, precedute dalla lettura La leggenda del mugnaio, incentrata sulla lotta tra il bene e il male, lotta eterna in cui le antichi arti del mugnaio venivano minacciate dal demonio. Per converso, nella lettura finale si esalta il potere salvifico della Vergine Maria (La leggenda della Madonna del Pilone). La prima narrazione, proveniente ancora una volta dall’Appennino bolognese – propaggine sudorientale della ricchissima terra delle Quattro Provincie (Pavia Alessandria Genova e Piacenza), da una parte, e la seconda proveniente dalla terra piemontese, dall’altra, hanno sottolineato la vitalità di memorie attorno alle quali le comunità si sono sempre raccolte, mantenendo costantemente l’attenzione verso un complesso di manufatti dal grande fascino.

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Il Mulino di Bàresi, a questo proposito, rappresenta, con i suoi macchinari costituiti interamente in legno e avvolti dall’edificio in pietra, un grande e affascinante esempio di produzione architettonica risalente alla seconda metà del XVII secolo, quando, secondo le testimonianze degli studiosi (tra cui ricordiamo il compianto Felice Riceputi), in Valle Brembana esistevano perlomeno ottanta mulini. Le rare testimonianze oggi presenti testimoniano l’urgenza di mantenere viva la memoria, nonché condividere il più possibile ciò che nell’epoca di internet viene colto come un momento di ricordo da rivitalizzare, comunicare e trasmettere alle nuove generazioni.

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Ampio gradimento da parte del pubblico presente in un contesto bucolico di enorme fascino che merita sicuramente un’attenta visita, sia per l’edificio stesso che per il paesaggio circostante. La Federazione Campanari Bergamaschi desidera ringraziare sentitamente l’Associazione Maurizio Gervasoni – che ha ricordato per l’occasione la scomparsa di colui che fu l’ultimo mugnaio perito tragicamente nel 1996 – e il Fondo Ambiente Italiano per l’attenzione rivolta verso la tradizione delle campane, nata in un periodo quasi coevo a quello del Mulino di Bàresi e che ha mantenuto la sostanza immutata grazie agli studi filologici di ricostruzione del patrimonio musicale e ai nuovi strumenti della tecnologia, volti alla pura condivisione comunitaria. Per maggiori informazioni sulle attività culturali promosse dalla Federazione Campanari Bergamaschi contattare l’indirizzo info@campanaribergamaschi.net o visitare il sito www.campanaribergamaschi.net

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