Conferenza per il Ventennale della FCB
Partecipata riunione per il ventennale della Federazione Campanari Bergamaschi tenutosi a Nembro domenica 13 novembre 2022. Momento importante per riflettere sul ruolo svolto dalla nostra associazione nel corso degli ultimi vent’anni. Il 2002 si è configurato come anno di inizio di un’importante esperienza di riscoperta della tradizione all’indomani della creazione della Scuola Campanaria di Roncobello nell’anno 2000.
Cinque sono i punti fondamentali su cui si è fondata la riflessione proposta dal presidente Luca Fiocchi ai presenti all’incontro.
1. Ricerca e documentazione
2. Formazione di giovani suonatori
3. Ripristino di sistemi di suono manuali
4. Organizzazione di eventi divulgativi
5. Pubblicazione di materiale di indagine
In primo luogo l’opera di ricerca e documentazione a partire dagli informatori ancora in attività, vale a dire i campanari operanti sui campanili, e da coloro che erano e sono portatori di memorie del suono della tradizione e del suono delle campane, pur non operando più all’interno della comunità di pratica. La ricerca e la documentazione hanno fornito testimonianze molto ampie e articolate sul valore della tradizione, in zone diverse della bergamasca e con spessori contenutistici diversi e variegati a seconda dei soggetti informatori. Da questo primo approccio è nata la ricostruzione del contesto storico-sociale in cui i suonatori hanno operato e operano. All’interno del contorno si è poi delineato il tracciato musicale, che è in costante corso di trascrizione, con aggiornamenti e integrazioni per giungere a una possibile futura, sebbene remota, completa trascrizione di tutti i brani tramandati nel corso dei secoli. Passare dall’informatore alla trasmissione della conoscenza non è opera facile, in quanto si tratta di procedere in primo luogo alla comprensione di un brano e alla sua trascrizione, spesso necessariamente filtrata dall’apprendimento della sua esecuzione sullo strumento. Fatto questo, è necessario creare uno spartito letterale che in qualche modo possa guidare all’esecuzione del brano, evitando la forzata lettura del pentagramma che, purtroppo, nel nostro paese, resta un tabù insuperato, ostacolo che allontana molti giovani dalla fruizione del patrimonio musicale ricchissimo che può dare oggi ancora l’Italia stessa. Grazie allo spartito letterale e alla creazione di video tutorial è possibile replicare in qualche modo l’apprendimento rustico dei secoli passati – fatto di ascolti in un angolo nascosto del campanile – ma sistematizzato con criterio didattico più ordinato per garantire un’esecuzione pulita della fonte appresa. Da qui la creazione delle scuole campanarie, che sono la novità più importante, in grado di garantire in futuro la continuità di una tradizione in costante sfida contro una tecnologia che, se ben impiegata, può condurre alla diffusione di un patrimonio che porti allo sviluppo totale dei contenuti importanti per il mantenimento del progetto campanario.
L’attività di sviluppo delle scuole campanarie vede come espressione diretta la realizzazione di concerti di campanine, che è il momento cuore e chiave per illustrare tutto il lavoro di apprendimento svolto metodicamente nel corso dell’anno e che dà occasione per portare a conoscenza repertori sconosciuti delle varie zone della bergamasca. Nel corso degli anni è stato quindi possibile proporre il repertorio della Valle Brembana, in particolare di Zogno e San Giovanni Bianco, scendendo a Sorisole, Ponteranica sino alla pianura con Osio Sotto e risalendo la Valle Seriana toccando Nembro e Albino, per raggiungere poi la Valle Gandino con Casnigo, Leffe e Gandino, che costituisce il seme della tradizione del suono d’allegrezza più antico.
Accanto al lavoro svolto con le scuole campanarie dobbiamo segnalare la pubblicazione dei CD di documentazione, dove il suono di maestri e degli allievi su diversi campanili della bergamasca e per diverse zone della bergamasca è stato catturato e digitalizzato per una fruizione organizzata, completati da booklet per una comprensione culturalmente più agile, con un repertorio di undici pubblicazioni. Un patrimonio che vanta un numero di sonate attorno al migliaio, di cui sono una piccola parte è stata oggetto di trascrizione.
E veniamo infine a quelli che sono gli elementi forti della nostra associazione, vale a dire il lavoro paziente nei campanili e il ripristino dei sistemi di suono manuale in quei campanili che, a causa dell’automazione, avevano perso ogni strumentazione. Corde e tastiere sono tornate a rinascere in numerosi campanili, accanto alla ripresa del suono per le feste patronali in quelle torri che, pur rimanendo manuali, venivano suonate unicamente dai sacristi. A loro va il nostro plauso e la nostra lode per la costanza che manifestano e hanno manifestato nel corso dei secoli sino ad ora. L’organizzazione mensile dei servizi campanari si accompagna agli eventi pubblici per far conoscere ciò che accade all’interno di campanili, ragione che giustifica la manifestazione che abbiamo tenuto a Nembro. Un grande ringraziamento va rivolto al nostro vicepresidente Nicola Persico per l’enorme sforzo profuso e a tutti i volontari che si sono generosamente prestati per la riuscita e ordinata celebrazione del paziente lavoro all’interno di una dimensione poco conosciuta e che si occupa della complessa percussione di uno strumento che, come più volte detto, si proietta nel tempo e nello spazio, raccontando una storia plurisecolare attraverso la fattura artistica dei bronzi, e nello spazio perché comunica un messaggio che, in questo contesto attuale sempre più complesso e contrastato, vuole essere di pace e di speranza per il futuro.