Intervista a Maicol Ravasio sul valore spirituale dei campanili
Intervista a Michael Ravasio, autore di un’interessantissima tesi sulla ruolo ‘trascendentale’ dei campanili e delle campane all’interno della nostra società odierna. Uno stimolo a riscoprire la natura più profonda delle svariate architetture dello spirito che caratterizzano le nostre terre bergamasche. Maicol Ravasio, dopo gli studi affrontati al Politecnico di Milano e le attività presso uno studio tecnico dedicate al restauro di beni immobili, si è avvicinato al mondo delle campane già da giovane e ha avuto dal punto di vista professionale l’occasione di prendere parte ai progetti di restauro dei campanili di Dossena, Calolziocorte e altri monumenti di grande interesse del territorio bergamasco.
Il lavoro di ricerca condotto da Maicol Ravasio si è concentrato fondamentalmente sulle terre della Val Seriana e della Val di Scalve, ambienti ricchissimi di campanili appartenenti a chiese parrocchiali, prepositurali, plebane, santuari e monasteri. Una mole davvero senza pari con un numero di campane eccezionali e una grande tradizione da riscoprire proprio attraverso la lettura del senso architettonico dei campanili e, come ama dire Maicol Ravasio, della cella campanaria come ‘culla delle campane’. Campane che in alcuni momenti sono dormienti e in altre come bimbi appena nati, vivacissime, in grado di esprimere i più variegati sentimenti. Il lavoro di Maicol Ravasio si divide in due parti: nella prima si illustra lo sviluppo antropologico e religioso del territorio preso in analisi, mentre nella seconda si affronta nello specifico il ruolo dei campanili. Si tratta di strutture architettoniche talora considerate come periferiche, una sorta di appendice del complesso ecclesiastico dedito al culto, che tuttavia svolge la fondamentale funzione di richiamo al culto stesso.
Proprio per questo l’interesse per una rivisitazione e reinterpretazione o rilettura di queste parti monumentali ha spinto Maicol Ravasio a uno studio attento di campanili come quelli di Gandino con la sua Basilica, Vilminore di Scalve e molti altri, dove alla tradizione del suono si affianca una sapienza architettonica tutta da riscoprire e rivalutare nei minimi dettagli strutturali.
Un grande ringraziamento va rivolto a Maicol Ravasio da parte della Federazione Campanari Bergamaschi proprio per la passione con cui ha affrontato il lavoro di ricerca e con cui ha pensato di condividere il ragionamento svolto nell’arco delle pagine che vertebrano la sua indagine. Rimandiamo immediatamente alle immagini che eloquentemente spiegano quanto introdotto. Buona visione a tutti.