La Pastorella di Grumello de’ Zanchi
La Pastorella di Grumello è stata raccolta nel 2002 dall’informatore Giulio Donadoni, grande suonatore storico della Valle Brembana, i cui brani eseguiti sono stati pubblicati nel 2021 in un volume a cura della Federazione Campanari Bergamaschi e dell’autore Luca Fiocchi. Il semplice brano che riportiamo riprende le melodie tradizionali della cadenza della piva con ritmo in sei ottavi, caratteristico del genere pastorale meritevole di uno studio approfondito.
Il genere pastorale conosce diffusione nel mondo letterario già dall’antica Grecia per passare poi a Roma e proseguire in epoca medievale. Il tradizionale contrasto tra il mondo bucolico naturale della campagna e della città è un binomio che da sempre ha contrassegnato la produzione artistica di autori di capitale importanza per la storia della letteratura. Da Teocrito a Ovidio, sino ad arrivare agli autori della letteratura medievale europea e, nel nostro contesto specifico, quello popolare, il termine pastorale si traduce in quello di allegrezza per indicare la gioia che i pastori provavano attraverso lo strumento della Piva o cornamusa per la nascita del Bambino Gesù. Tale continuità tematica, a partire dalla semplicità della vita bucolica, acquista un nuovo sapore proprio in funzione di un evento religioso che è alla base della cultura Cristiana. Da qui l’idea della creazione di una melodia che ha sviluppato un ampio uso di diversi strumenti sia in ambito popolare che in ambito colto. Tra tutti ricordiamo la sinfonia di Beethoven n.7, chiamata Pastorale. Il nostro contesto popolare, pure nella sua semplicità, presenta aspetti di sicuro interesse, essendo un collage di diverse melodie che si raccolgono attorno ad un tema comune.
Dai racconti di Donadoni si comprende come non avesse mai visto suonatori di baghèt nella vallata di Zogno. Tutta è interessante notare il basso ostinato all’interno del brano che si alterna tra la nota di tonica e il secondo grado, che spesso funge da dominante. La presenza di un basso ostinato che alterna tra primo e secondo grado fa pensare a una chiara allusione al bordone delle pive o delle cornamuse, che danno una nota fissa nel momento in cui con il canto viene eseguita la melodia. Il brano si divide in tre parti: nella prima abbiamo l’esposizione della melodia caratteristica della piva (Piva piva l’öle d’üliva); nella seconda s’introduce il tema di Tu scendi dalle stelle; nella terza, infine, abbiamo una seconda cadenza classica delle pastorelle che si trova in diverse zone della Lombardia (come nel canto della terra pavese Un’insolita dolcezza).
In questo senso si può dire che l’esecuzione semplice ma efficace di Giulio Donadoni getta luce su quello che poteva essere la modalità esecutiva degli strumenti del mondo delle cornamuse, in particolare ovviamente del baghèt bergamasco, protagonista assoluto della tradizione delle valli e delle pianure orobiche. La versione audio che riportiamo in questo articolo è posteriore rispetto alla musica da cui è stato attento il materiale su pentagramma. Buon ascolto a tutti e Buon Natale.