Bagolino riscopre il suono delle campane

Domenica 23 novembre 2014 una folla entusiasta di persone ha accolto il ritorno del suono delle campane manuali a Bagolino. Suono a distesa nelle ore mattutine per la Messa in onore di Cristo Re e 250 visitatori nel pomeriggio per la visita guidata al campanile hanno marcato la rinascita di un’arte di suono profondamente mutilata dal fenomeno dell’automazione, che per quarant’anni non aveva più conosciuto persona presente in campanile per dare i segni della festa.

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Posto nel cuore della Valsabbia, Bagolino si conferma come uno dei centri chiave per la conservazione del patrimonio orale della cultura tradizionale-popolare, forte del suo Carnevale (prossimo a compiere nel 2018 i 500 anni di storia), dei suoi canti tradizionali documentati e del prezioso complesso architettonico testimone della sua strategica posizione di crocevia dei grandi traffici europei. Da tale contesto ha avuto luogo, nella scorsa estate, grazie alla promozione dell’Associazione Habitar in Sta Terra, la volontà di procedere a un censimento delle 33 campane presenti sul territorio comunale appartenenti a diverse epoche storiche, accomunate dal fatto di essere scampate, in molti casi, alla requisizione bellica degli anni 1942-44.

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Tra i patrimoni salvati spicca il concerto integro di nove campane in Si bemolle grave fuso da Francesco d’Adda di Crema nel 1931, la cui ricca timbrica è risuonata nel corso del pomeriggio durante il suono a distesa a cura della Federazione Bresciana Campanari e della Federazione Campanari Bergamaschi, che hanno dato esempi dei due diversi stili di suono davanti a un pubblico attento e silenzioso che ha osservato dalle balaustre del monumentale campanile il complesso gioco di squadra atto a produrre le scale tipiche della distesa del suono lombardo.

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Il coinvolgimento dei visitatori è apparso palpabile sin dai primi minuti del pomeriggio, con frotte di visitatori e famiglie che sono state introdotte al mondo campanario dal portico della chiesa che conduce all’ingresso della torre campanaria: campanine e campanelli a tastiera disposti sui parapetti disponibili all’uso dei curiosi e degli appassionati, una tastiera di otto campane fuse dalla ditta Festoni di Coccaglio (cui va il plauso per l’iniziativa del ripristino delle corde), CD e dépliant informativi proposti dalla Federazione Campanari Bergamaschi, il tutto finalizzato a guidare verso la ‘casa delle campane’. Una salita al campanile ben organizzata che ha consentito di portare gli abitanti di Bagolino sino alla cella campanaria, da cui è possibile ammirare la vallata per l’occasione incantata da uno splendente sole autunnale.

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A latere della manifestazione campanaria, che offre grande stimoli per future iniziative nel settore, si muovono gli studi attorno alla tradizione e alle tradizioni musicali di Bagolino. Nel corso degli anni, grazie alla collaborazione del sacrista, è stato possibile salvare le memorie dei segni a distesa per le messe, funerali ed eventi comunitari, inseriti nel computer al momento dell’automazione nei primi anni ’70.

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Ciò che invece è andato perduto è il ricordo delle suonate a tastiera che venivano eseguite dalla cima del campanile: l’ultimo campanaro locale, Candido Bazzani, ha lasciato alle spalle un vuoto di più di una generazione, che si potrà reintegrare, nel caso di ripristino della tastiera manuale, con un repertorio nuovo. Gli studiosi del Carnevale di Bagolino tengono a sottolineare che le musiche del Carnevale non sono mai state eseguite sul campanile, a sottolineare la ‘sacralità’ del Carnevale stesso, momento d’intensa socialità che, secondo tradizione, viene benedetto dalla messa mattutina per tutti i ballerini prima dell’inizio della grande celebrazione laica.

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La trasponibilità delle musiche del Carnevale di Bagolino sulle campanine e sulle campane resta in ogni caso, con tutto rispetto, un’attrattiva di grande fascino, essendo le suonate bipartite o tripartite, in taluni casi senza modulazione a tonalità di dominante o sottodominante (elemento che spiazza in diversi casi il suonatore di campane a tastiera).

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L’innegabile interesse per la riscoperta del campanile e delle sue campane è stata confermata dal fatto che, sino all’imbrunire, la gente si è avvicinata alla torre per poter salire: agli ultimi potenziali visitatori è stato assicurato un prossimo appuntamento, che potrà essere motivo d’interesse per avvicinare in maniera organizzata i giovani del paese alla tradizione delle campane. Credo che le parole dell’amico Mario Zanetti dello Studio d’Arte Zanetti di Bagolino, presente all’evento domenicale, riassumano il senso del nuovo seme che sboccia in Valle Sabbia: ‘La gente ha bisogno di cose vere e ieri il territorio ha avuto una di queste cose vere, lo si intuiva dai loro sguardi, dalla gioia che emanava luce’. Grazie Bagolino, terra di grandi tradizioni, per avere riacceso la luce che porta alla casa delle campane.

Un sentito grazie all’amico Luca Ferremi, autentica mente del progetto di riscoperta, al Parroco Don Paolo per l’entusiasmo profuso tra la gente e per il sostegno al progetto di ripristino del suono manuale, all’amica giornalista Marisa Viviani per le acute riflessioni sugli articoli di presentazione della giornata campanaria e a tutti coloro che, non citati direttamente in questa sede, hanno contribuito a questa grande operazione di riscoperta.

Clicca qui per ascoltare un frammento audio del concerto di campane eseguito dalle Federazione Campanari Bergamaschi con Federazione Bresciana Campanari.

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