Cronache campanarie: campane in festa a Bergamo per il Patrono Sant’Alessandro

Venerdì 25 agosto 2017 si è svolto l’ottavo concerto di campane per la Solennità di Sant’Alessandro, Patrono della Diocesi di Bergamo, che ha coinvolto i campanili di Città Alta e Città Bassa.
s_alessandro-03Dalle 9:00 Piazza Vecchia ha iniziato lentamente a riempirsi di bambini, ragazzi e adulti vestiti con la polo nera, la divisa dei campanari della Federazione Campanari Bergamaschi. Subito sono iniziati i discorsi campanari, i saluti e le risate, in attesa dell’arrivo di Micaela Carrara, la giornalista di Bergamo TV che con passione e interessamento segue da diversi anni la manifestazione.

L’attesa dell’inizio del concerto è stata riempita da foto di gruppo, interviste, selfie e momenti in compagnia: da chi parlava di campane, l’argomento che, giustamente, va per la maggiore, a chi raccontava come aveva passato l’estate, a chi semplicemente faceva il giro per salutare tutti.
Essere insieme, nel cuore di Città Alta, tutti uniti da un’unica passione e dalla stessa associazione, stimola il portare avanti, con fiducia e calore, la tradizione campanaria… Insomma, ci si sente come in una grande famiglia.
Questo annuale concerto è una delle occasioni dove ci si incontra con associati che abitano dall’altra parte del capoluogo orobico e si fa conoscenza con persone nuove, oppure si rivedono compagni di suonate che, per via del lavoro o degli innumerevoli impegni personali, non si incontrava da mesi o da anni.

Alle 10:00 il potente suono del “Campanone” es_alessandro-05 delle altre due campane minori della Torre Civica hanno dato il via al concerto, poi pian piano tutti i trentotto campanili coinvolti nella manifestazione hanno iniziato a suonare a gruppi di tre o quattro alla volta in sequenze da 15 minuti, per poi finire dalle 12:00 alle 12:15 con un finale corale, dove tutti i campanili hanno suonato in contemporanea.
Dal 2010 la Federazione Campanari Bergamaschi, in collaborazione con il Comune di Bergamo e l’Ufficio della Musica Sacra della Curia, propone questa iniziativa; nella prima edizione del concerto, si era partiti con sette campanili, Torre Civica, Basilica di Santa Maria Maggiore, Cattedrale di Sant’Alessandro, Sant’Agata al Carmine, Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, Santa Caterina e Sant’Alessandro della Croce in Pignolo. Ogni anno si è cercato di coinvolgere un maggiore numero di campanili e di campanari, fino ad arrivare a questa ottava edizione, dove più di sessanta campanari della F.C.B. hanno suonato a concerto e a tastiera in trentotto campanili di Città Alta e Città Bassa, per un totale di 233 bronzi storicamente collocabili tra la seconda metà del XV secolo e il Secondo Dopoguerra.
s_alessandro-04Il suono, proveniente da campanili vicini e lontani, si diffondeva formando un’unica armonia, tra campane a concerto e d’allegrezza. L’essere sul campanile e ammirare l’orizzonte, sottolinea tristemente la continua e frenetica espansione cittadina sempre meno interessata e attratta dal suono dei bronzi, ormai quasi calcolati come un disturbo per chi vi abita.
Sentire l’armonia di quei suoni solenni che travolge il brusio della città, cancella il distacco che c’è tra l’antico e il moderno, due culture, mentalità, ideologie differenti ma in quell’istante unite, nel donare allegria e solennità all’importante festa di Sant’Alessandro.
Anche il muro che separa il tradizionale sistema di suono a corda e a tastiera e il moderno suono automatizzato delle campane si è magicamente dimenticato, nonostante sia stato colpevole della perdita di molte tradizioni, ma che grazie alla riscoperta di questi beni immateriali e culturali da parte di molti giovani, si è potuto riscoprire e apprezzare come un tempo: lo sviluppo e le scoperte, non sono nemiche della cultura e della tradizione, ma è l’uomo che le usa in modo errato.

Quest’anno, si è voluto intrappolare una nuovas_alessandro-01 prospettiva utilizzando una GoPro posizionata su una bicicletta che, girando per le vie di Città Alta ha immortalato, non solo i campanari impegnati nel campanile, ma anche il suono che si intrufola e fermenta all’interno delle viuzze della città, così da sentire e vedere l’ordinario con lo straordinario, il quotidiano con il gioioso momento che precede un importante festa, come annunciato dal suono delle campane. Alla fine del concerto cittadino, tutti i campanari hanno pranzato insieme, anche questo è un momento di condivisione di opinioni e idee che ti fa sentire parte di un gruppo e aiuta e sostiene, nel perseverare per la strada della conservazione, condivisa da altri giovani, il futuro.

s_alessandro-02E con la giornata di sabato 26 agosto la festa e i suoni sono proseguiti: una dozzina di campanari si sono ritrovati a Bergamo per riempire ancora una volta le vie della città con i suoni delle campane, ma questa volta il suono proveniva dal castello mobile della F.C.B.
Dalle 15.00 molti turisti di passaggio da Piazza Mascheroni si sono fermati ad ammirare da vicino le tecniche di suono a tastiera e a corda, che i ragazzi hanno mostrato con fierezza suonando le campanelle del castellino, un gioiello che può essere classificato un campanile mobile in miniatura, che riesce a dimostrare come i campanari, prima dell’avvento dei moderni sistemi di automazione delle campane, davano vita alla loro creatività suonano per le Solennità, i Battesimi, le Comunioni e le altre funzioni religiose e civili.
Da Piazza Mascheroni si è scesi in Città Bassa, entrando in modo trionfale sul Sentierone accompagnati dal suono d’allegrezza, per poi fermarsi davanti all’imponente Basilica di Sant’Alessandro in Colonna, più tardi è statos_alessandro-03 il turno di Piazza Matteotti per poi muoversi alla volta di Sant’Alessandro della Croce in Borgo Pignolo e raggiungere gli altri campanari impegnati a suonare sul campanile della Prepositurale dedicata al Santo.
Come ogni anno, si è rivelata una manifestazione che ha tutte le carte per essere riproposta l’anno successivo, anche grazie ai complimenti dei passanti e dei turisti incantati da questo insolito spettacolo.

Queste iniziative portano a far conoscere la tradizione campanaria, parte integrante e importante della cultura bergamasca, infatti nel 2015 la Regione Lombardia ha riconosciuto il tesoro campanario del territorio bergamasco come Patrimonio Immateriale delle Regioni Alpine, e sta attualmente producendo filmati di carattere documentaristico su tale patrimonio risalente alla seconda metà del XVIII secolo, che annovera un migliaio di suonate a tastiera in corso di trascrizione e un complesso sistema di segni per il suono a corda.

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