CD – ‘Pastorale della Stella’. CD virtuale on-line sul tempo del Natale.
66 minuti di musica gratuita contenenti 20 tracce musicali e cantate
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Introduzione
Questo progetto di CD virtuale nasce in un momento drammatico della nostra storia. A cento anni di distanza dall’influenza spagnola, che aveva drammaticamente segnato molti angoli del nostro pianeta, è oggi il Covid-19 a ridefinire i nostri rapporti umani e stravolgere molti dei gesti quotidiani, degli atteggiamenti e delle sensazioni che muovono il comportamento dell’uomo digitale. Ma tanto è digitale il mondo sognato dall’uomo contemporaneo, quanto è reale e fisicamente drammatico il mondo quotidiano che sta vivendo. Per questo motivo la nostra associazione ha pensato di produrre un progetto in cui rendere ancora una volta omaggio al Natale come notte della grande luce da condividere con tutti i sostenitori e con coloro che vogliono avvicinarsi e riappropriarsi dei significati profondi delle nostre tradizioni. E questo attraverso la tradizione della nostra musica, che da molti secoli scandisce il tempo attraverso il suono dei bronzi e degli strumenti didattici per l’apprendimento del loro suono.
Si tratta dunque di una sorta di CD virtuale in cui, scorrendo le pagine di un libretto altrettanto virtuale, si giunge tramite link ad ascoltare musica prodotta realmente, ognuno dall’interno della propria casa, utilizzando gli strumenti che la tecnologia offre oggi, tesi a dare una bellissima testimonianza umana di speranza in mezzo al dolore, alla sofferenza e all’assoluta incertezza rispetto al domani. Una raccolta di tracce per campanine e canto che viene realizzata dagli allievi e dai volontari della nostra associazione con l’intento di dare omaggio a chi opera per la salute dell’essere umano riaffermando il suono della speranza, iniziativa che già dal marzo scorso è stata protagonista dei nostri progetti musicali a distanza.
In un mondo perfettamente imperfetto quale quello attuale, che pretende di abbracciare tutto il reale dimenticandosi della propria vulnerabilità, si rende omaggio alla tradizione attraverso una galleria d’immagini, parole e suoni, a lasciare intendere come il segno più umile che l’uomo possa offrire, attraverso semplici strumenti musicali di fattura popolare, sia una delle più alte testimonianze della semplice arte che racconta la natura più immediata dell’uomo e la sua tensione verso un infinito ideale di pace, serenità e solidarietà con chiunque, chiuso nelle proprie case, ammalato o in angoscia per le sofferenze dei propri familiari, possa trovare il senso della pace interiore. La musica delle campane, che si proietta nello spazio e nel tempo, non conosce confine per l’espressione del sentimento neppure in occasioni così intense. Con i migliori auguri di Buon Natale a tutti di vero cuore dalla Federazione Campanari Bergamaschi.
Le campanine e il patrimonio musicale bergamasco
La raccolta musicale natalizia che presentiamo annovera venti brani realizzati sulle campanine, sulle campane e una piccola raccolta di canti tradizionali della lombardo-piemontese – frutto del lavoro di ricerca di gruppi di primo piano della riscoperta della musica tradizionale – rielaborati dalle Voci della Scuola Campanaria.
Le campanine, che sono l’elemento cardine di questa produzione, sono uno strumento tipicamente bergamasco estremamente semplice, costituito da otto o dieci lastrine di vetro o tubi tagliati e intonati in scala diatonica maggiore, oppure da tubi tagliati e accordati in progressione crescente. Una semplicissima sequenza di note forgiate dalla creatività di musicisti e musicanti di tradizione orale, sia nell’articolazione della melodia che nella fattura dello strumento su cui esprimono la propria visione della tradizione e della trasmissione del patrimonio. Le campanine hanno avuto la funzione di esercitare i brani del repertorio a festa che vengono eseguiti sui campanili in occasione delle solennità religiose.
San Martino oltre la Goggia – autunno 2017
Uno dei momenti forti della raccolta è costituito dall’esecuzione sulle campanine delle pastorali, genere orale conservatosi nei secoli e marcato da tratti che associano la cadenza melodica e ritmica col tempo del Natale, sebbene tale non fosse la sua origine. Il genere pastorale affonda le proprie radici nel mondo greco e romano, con l’esaltazione dello stile bucolico opposto al caos delle antiche metropoli. Un’immagine dai chiari contorni profetici che anticipano la riscoperta della diversità culturale locale rispetto all’appiattimento della globalizzazione. I diversi compositori organisti che hanno affrontato il genere pastorale tengono come punto fermo gli stilemi proposti dalle pive: citiamo a proposito l’organista e compositore orobico Padre Davide da Bergamo (1791-1863), nativo di Zànica, che aveva certamente ascoltato il suono del baghèt (ricordiamo il suo incarico come organista a Gandino), tanto da citarlo in La vera piva montanara ad imitazione del baghetto. Il suono della cornamusa trova così spazio nel tempo natalizio, quando i pastori si recavano nelle città per annunciare il Natale arrotondando i magri guadagni dell’inverno.
Leffe – Pasqua 2020
Il viaggio dell’annuncio della Santa Notte suggerisce un importante parallelismo tra il baghèt e la campana, strumenti che viaggiano nel tempo e nello spazio, muovendosi di strada in strada diffondendo la musica della memoria dello spirito. In merito alla disamina dello strumento pastorale bergamasco per eccellenza, va segnalato il lavoro di ricostruzione svolto dai ricercatori per riattribuire alla cornamusa bergamasca brani provenienti dal repertorio delle pastorali eseguite su campane. Le indagini condotte dal ricercatore Valter Biella, e successivamente dalla nostra associazione, hanno documentato una raccolta significativa, seppur limitata, di pastorali eseguite su campane. I bronzi hanno conservato nei secoli repertori altrimenti destinati a perdersi sulle cornamuse, strumenti più fragili in quanto bisognosi di costante manutenzione per preservare il deperimento della ‘baga’ (pancia in bergamasco e dunque sacca d’aria).
Sorisole – novembre 2020
Tra le pastorali o pastorelle (come vengono popolarmente chiamate dai campanari) che si sono conservate sino agli ultimi decenni segnaliamo, in Valle Gandino, quelle di Leffe, Gandino e Casnigo; in Bassa Valle Seriana quella di Alzano Lombardo; in Valle Brembana quella di Zogno e San Giovanni Bianco; nella pianura occidentale quella di Boltiere e nella zona orientale quella di Palosco. Certamente ogni paese aveva una o più pastorelle (come è il caso di Casnigo e Gandino); le testimonianze giunte sino a noi, frutto di registrazioni sul campo e analisi di nastri di appassionati che il nostro archivio ha potuto raccogliere, assicurano la presenza di elementi che sono il sostrato irrinunciabile del genere pastorale. All’interno della sequenza di brani che ogni suonata pastorale presenta s’identificano perciò alcune costanti: esposizione del tema – sviluppo – danza veloce in 3/4 o 6/8 – lento grave o solenne a ritmo variabile di 2/4 o 3/4 o ancora 4/4 – danza veloce finale in 6/8. La complessità delle pastorali risiede nella brevità e varietà ritmica dei frammenti che si susseguono, dietro i quali si possono riconoscere danze e melodie provenienti dal repertorio dei balli staccati anteriori alla seconda metà del XVIII secolo che permanevano nella memoria dell’esecutore su campane o su cornamusa.
Lezioni e prove on-line – novembre 2020
All’interno della nostra raccolta, infine, abbiamo deciso d’includere un buon numero di brani della tradizione europea, in particolare britannica, molto popolari nel periodo natalizio. I frequenti contatti con i campanari inglesi, che da diversi anni frequentano la terra orobica, hanno condotto a conoscere le handbells, campane in miniatura che, impugnate con un manico di cuoio, venivano originariamente impiegate per esercitare i complessi peals, o concerti a scala, da eseguirsi nei campanili. La componente anglosassone contribuisce così a rafforzare i legami tra diversi angoli d’Europa, che dal cuore della tradizione secolare invitano a volgere lo sguardo verso la grande luce della Stella, affinché in questo drammatico frangente storico aiuti a guardare al futuro in modo positivo. Il viaggio nell’oscurità del tempo che viviamo, parallelo a quello dei Re Magi verso la grotta, possa essere metafora di un ritorno alla luce, un ritorno responsabile per un’umanità maggiormente grata e cosciente del proprio ruolo di fronte al tesoro naturale che ha ricevuto. Buon ascolto a tutti!
Fondra (frazione di Isola di Fondra) – autunno 2018
Il suono delle campanine – Le scuole campanarie della FCB
01. Pastorale della Stella. Brano natalizio di Luca Fiocchi dedicato alla tradizione alpina di forgiare stelle in ferro e appenderle fuori dalle finestre nel periodo dell’Avvento per salutare l’arrivo della luce nella Santa Notte. Esegue la Scuola Campanaria di Scanzo.
02. Noel. Canto probabilmente originatosi in Cornovaglia. Venne pubblicato per la prima volta in Carols Ancient and Modern (1823) e in Gilbert and Sandys Carols (1833). Esegue la Scuola Campanaria di Scanzo.
03. Pastorale della Bergamasca. Danza di corte di origine tardo medievale, poi diffusasi tra il popolo e divenuta rappresentativa del Natale con la sua esecuzione alla cornamusa. Segue Angeli delle campagne, canto francese del XVIII secolo di autore ignoto. In Inghilterra venne pubblicato per la prima volta nel 1816 con il nome dell’autore James Montgomery. Esegue la Scuola Campanaria di Sorisole.
04. Joy to the World. Canto natalizio tradizionale composto nel 1719 da Isaac Watts (1674–1748), autore inglese di inni, che riadattò il Salmo 97 (98). La melodia è basata sul Messia del compositore tedesco Georg Friedrich Händel (1685–1759), poi arrangiata nel 1836 da Lowell Mason (1792–1872). Esegue la Scuola Campanaria di Fondra.
05. In notte placida. Brano composto da François Couperin (1668 –1733) probabilmente su una pastorale preesistente. Esegue la Scuola Campanaria di Santa Croce.
06. Tu scendi dalle stelle. Canto natalizio composto nel dicembre 1754 dal napoletano sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Esegue la Scuola Campanaria di Leffe.
07. Piva. Danza medievale di corte divenuta melodia popolare nel corso dei secoli, suonata dai pastori sul baghèt per annunciare l’arrivo del Natale. Esegue la Scuola Campanaria di Leffe.
08. Pastorale di Palosco. accolta da un’intervista al campanaro Stefano Testi (1947), veniva eseguita dai campanari della famiglia Macetti, in attività dall’inizio del XX secolo. Esegue la Scuola Campanaria di Roncobello.
09. Pastorale di Boltiere. Brano ricordato dal campanaro Alfonso Agazzi (1936) e riproposto a partire dalla trascrizione del bandista locale Giuseppe Pilenga. Lo spartito si trova in Brasile, dove il campanaro emigrò nel secondo dopoguerra. Veniva eseguito con chitarra, mandolino e clarinetto o tromba. Esegue la Scuola Campanaria di Roncobello.
10. Pastorale di Roncobello. Brano di Luca Fiocchi appartenente al repertorio della Scuola Campanaria di Roncobello.
11. Pastorella di Leffe. Appresa dal campanaro Tarcisio Beltrami (1922-2019). Brano del XIX secolo eseguito dai pedrècc, scotöm o soprannome dato ai membri della famiglia Pezzoli che dal 1796 avevano rivestito il ruolo di campanari del paese. Esegue sulle campane di Leffe Pietro Pezzoli.
12. Pastorale di Sorisole. Audio originale del campanaro Clemente Stecchetti (1901-1973) e registrata dal figlio Giuseppe nel 1971, conservata su un nastro c90 e digitalizzata nel 2018. Stecchetti fu per decenni campanaro, direttore della corale parrocchiale locale e membro della banda.
13. We Three Kings. Carol natalizio del 1857 dello statunitense John H. Hopkins Junior (1820-1891) presentato a un concorso di canti natalizi presso il General Theological Seminary di New York.
14. Jingle Bells. Canto composto nel 1857 da James Pierpoint per un coro creato all’interno dei corsi di catechismo a Boston. In origine pensato per la Festa del Ringraziamento, è poi divenuta la canzone simbolo del Natale. Esegue la Scuola Campanaria della Federazione.
Santa Croce (frazione di San Pellegrino Terme) – autunno 2018
Jingle Bells – Scuola Campanaria della Federazione. Comenduno. 15 dicembre 2019.
Voci della Scuola Campanaria. I canti del Natale.
15. Viaggio a Betlemme. Reinterpretazione del brano tradizionale dell’epoca natalizia proveniente dall’area piemontese e raccolto dallo storico gruppo alessandrino dell’Ensemble del Doppio Bordone, pubblicato nel disco Gesù Bambin l’è nato.
16. Gesù Bambin l’è nato. Brano religioso della tradizione popolare lombarda. Versione raccolta dallo storico gruppo alessandrino dell’Ensemble del Doppio Bordone e pubblicato nel CD La Notte di Natale. A questa grande tradizione e allo storico gruppo va dedicata la nostra interpretazione.
17. Astro del ciel. Versione in italiano dall’originale tedesco Stille Nacht, notissimo carol natalizio di origine austriaca scritto da Josef Mor nel 1816 e musicato da Franz Gruber nel 1818.
18. Lullaby. Wiegenlied op. 49 n° 4 composto da Johannes Brahms nel 1868. Versione inglese del testo originale tedesco.
19. I tre re. Una delle diverse versioni di un tipico canto della Valsabbia eseguito in occasione dell’arrivo dei Re Magi. La tradizione vuole che nelle prime sere di gennaio gruppi di cantori con stelle di cartone girino per le strade per raccontare in canto la storia del viaggio dei Re Magi verso la capanna di Gesù. Questa versione viene da Bione ed è stata raccolta nel 1998 da Aurelio Citelli e pubblicata nel CD Noi siamo i tre re per l’Associazione Culturale Barabàn.
20. Santa Lucia Bella. Canto legato alla festività del 13 dicembre diffusa in tutta la Lombardia e in molte parti d’Italia. Il testo e la melodia ci sono state insegnati dal campanaro di Grumello de’ Zanchi Giulio Donadoni (1930-2011), il quale narrava di avere appreso questo canto quando frequentava la scuola materna attorno al 1935. Esecuzione del Coro della Scuola Campanaria di Roncobello nel dicembre 2003.
Voci della Scuola Campanaria è nato nel 2016 in Valle Brembana parallelamente alle attività delle scuole campanarie con l’obiettivo di riproporre repertori canori di carattere religioso armonizzati per tre o quattro voci con accompagnamento della chitarra classica. Il percorso conduce a riscoprire musiche della tradizione del nord Italia e del contesto europeo, animando Messe ed eventi religiosi ispirandosi ai diversi momenti dell’anno liturgico (solennità mariane e festive dei santi, canti natalizi per la Vigilia di Natale e l’Epifania). A partire dal primo periodo del coronavirus, il canale YouTube Corocampane ha ospitato tutte le produzioni realizzate nel corso del 2020, registrando da casa le varie parti poi assemblate. I canti qui proposti sono un esempio del lavoro di gruppo svolto durante gli ultimi mesi di quest’anno. Per contatti sulle iniziative canore: luca.fiocchi@libero.it
Santa Lucia Bella – Coro della Scuola Campanaria di Roncobello. 27 dicembre 2005.
Pastorale della Stella
Progetto musicale realizzato dalla Federazione Campanari Bergamaschi. Dicembre 2020.
Brani eseguiti dalla Scuola Campanaria di Roncobello nell’autunno 2017. Brani eseguiti dalla Scuola Campanaria di Fondra e Santa Croce nell’autunno 2018. Jingle Bells registrato in concerto dagli allievi delle scuole a Comenduno di Albino il 15/12/2019. Brani eseguiti dalla Scuola Campanaria di Leffe, Scanzo e Sorisole nell’autunno 2020.
Strumenti: campanine in vetro e metallo (scuole campanarie); Pietro Pezzoli: mandolino; Luca Fiocchi: campanine di vetro, chitarra, pianoforte, piccola cornamusa scozzese.
La tradizione del suono delle campane bergamasche è iscritta nella lista dei Patrimoni Immateriali delle Regioni Alpine della Lombardia. Federazione Campanari Bergamaschi è Ente del Terzo Settore. Per informazioni su concerti di campanine, di campane e iniziative nel campo della cultura campanaria, contattare i seguenti indirizzi: www.campanaribergamaschi.net – e-mail: info@campanaribergamaschi.net
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