Cronache campanarie: Serata in omaggio di Giulio di Donadoni
Intensa ed emozionante serata presso la Chiesa di San Giacomo Apostolo in Baresi in memoria del campanaro storico Giulio Donadoni. L’iniziativa è stata proposta alla FCB dall’Associazione Maurizio Gervasoni, ente che si occupa della gestione del prezioso manufatto del locale mulino, già di proprietà della famiglia dello scomparso ultimo mugnaio. Obiettivo centrale della serata è stato quello di presentare un volume che raccoglie le trascrizioni delle suonate seguite dal ‘musicante’ di Grumello de’ Zanchi, presentazione supportata da filmati originali, riflessioni dell’autore e dei giovani suonatori – protagonisti della parte musicale della serata – che hanno raccontato come abbiano conosciuto e che ricordo custodiscano di uno dei più originali musicisti per campane che la terra bergamasca abbia generato.
L’incontro è stato aperto dal saluto della segretaria del Mulino di Baresi, Enrica Amadigi, che ha salutato il pubblico con queste parole:
L’associazione Maurizio Gervasoni e la Scuola Campanaria di Roncobello, insieme alla Federazione Campanari Bergamaschi, hanno realizzato diverse collaborazioni nel corso di questi anni. Lo scorso 24 luglio si sono ricordati i 15 anni del restauro del mulino e l’inizio di questa nuova esperienza di rivalutazione e divulgazione di uno dei beni più preziosi che possa annoverare la Regione Lombardia. Allo stesso tempo la Scuola Campanaria di Roncobello e la Federazione Campanari Bergamaschi hanno dimostrato grande sensibilità verso il progetto di tutela dei beni attraverso la rivalutazione del patrimonio musicale. Proprio nel corso del primo decennio di attività, la Scuola Campanaria di Roncobello ha profondamente conosciuto e stretto amicizia con il campanaro storico Giulio Donadoni, nato nel 1930 a Grumello de’ Zanchi (frazione di Zogno) e morto nel 2011. In occasione del decennale della scomparsa, vuole ricordare il musicista la pubblicazione di un piccolo volume che raccoglie la trascrizione di tutti i brani da lui ricordati e suonati insieme alla scuola campanaria e nel corso delle feste dall’alto dei campanili.
Questa serata vuole essere un ricordo in suo onore. Giulio Donadoni ha suonato sia sul campanile di Baresi che di Roncobello tra la fine degli anni ’90 e nel corso dei primi anni 2000. Nel 2004, proprio su questi campanili, ha partecipato alla registrazione del primo CD dedicato al mondo delle campane e intitolato L’Armonia, che ha rappresentato la rinascita dell’interesse verso questa tradizione che andava poco a poco scomparendo. e ha lasciato una testimonianza importante nei giovani che proseguono e continuano la sua memoria. Nel corso della serata vedremo filmati di repertorio relativi a interviste realizzate nella sua antica casa di Grimoldo e nei suoi concerti. I filmati si alterneranno a momenti musicali e momenti dialoganti in cui si ricostruirà la figura di questo personaggio bizzarro e unico, che ha lasciato una grande testimonianza umana e musicale alla valle Brembana. Buona serata a tutti.
Dopo la presentazione di un breve filmato che illustra il suono delle campane di Baresi, la musica dal vivo, interpretata dagli allievi delle scuole campanarie, si è addentrata nel mondo di Donadoni alternando melodie a ricordi in prima persona per disegnare un profilo decisamente meritevole di uno studio approfondito per la semplicità e l’immediatezza del messaggio sonoro. Suonate di Poscante, Grumello, Zogno, interpretazioni di canti popolari, sino ad arrivare ai maggiori ‘cavalli di battaglia’ del suonatore, che nel suo corso della sua carriera di piazza e sul campanile ha saputo stupire visitatori e spettatori per inventiva, vivacità e assoluto spirito di dedizione alla musica.
I filmati realizzati dall’autore del volume Luca Fiocchi tra il 1998 e il 2010 dipingono un’immagine stimolante e sorprendente, capace di accostare alla maestria interpretativa la precisione delle fonti, contribuendo a ricostruire un paesaggio sonoro altrimenti destinato a estinguersi per sempre. La testimonianza musicale dei giovani operanti sulle campanine ha voluto essere prova di una vitalità secolare lungi dallo spegnersi, capace di rigenerarsi ogni volta che si sale sul campanile per interpretare i pentagrammi della memoria.
A un pubblico sinceramente toccato e commosso dalla purezza del musicista – come è bene chiamarlo – le scuole hanno voluto dedicare l’Ave Maria di Lourdes come ultimo grato pensiero a un ‘nonno’ dei giovanissimi campanari dei primi anni 2000: profondamente religioso, mosso da una religiosità semplice e contadina che si è sempre manifestata nelle novene fatte per Maria Assunta dall’alto del campanile di Grumello de’ Zanchi.
Prima di chiudere la serata, l’autore del volume ha desiderato dedicare un pensiero allo stretto legame intercorrenti tra giovani e anziani all’interno dell’associazione campanaria, una sorta di gioco in scatola attorno cui tutti si radunano, accomunati dal suono dei bronzi. L’ispirato spunto è venuto dalle parole pronunciate da Papa Francesco in occasione della Giornata degli anziani del 25 luglio, avente come punto focale la ricostruzione del rapporto tra generazioni:
25 luglio, Giornata mondiale degli anziani
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-07/giornata-mondiale-nonni-papa-angelus-appello.html
Ma, i nonni hanno bisogno dei giovani e i giovani hanno bisogno dei nonni: devono interloquire, devono incontrarsi! I nonni hanno la linfa della Storia che sale e dà forza all’albero che cresce! Mi viene in mente – credo che l’ho citato una volta – quel passo del poeta argentino Francisco Luis Bernárdez: “Tutto quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che è sotterrato”. Senza il dialogo tra i giovani e i nonni, la Storia non va avanti, la vita non va avanti: c’è bisogno di riprendere questo, è una sfida per la nostra cultura! I nonni hanno diritto a sognare guardando i giovani, e i giovani hanno diritto al coraggio della profezia prendendo la linfa dai nonni. Per favore, fate questo: incontrare nonni e giovani e parlare, interloquire. E farà felici tutti.
In queste parole la nostra associazione si è sempre riconosciuta, manifestando incondizionata ammirazione per i maestri anziani, fonte di musica, ricordi di passato sempre presente e incitamento al proseguire con passione il cammino intrapreso.
Al termine della serata, costellato da generosi applausi del pubblico presente, la presidentessa del Mulino, Giovanna Gervasoni, ha pronunciato le seguenti parole di ringraziamento:
Prima che termini questo momento così intenso e nello stesso tempo piacevole, l’Associazione Maurizio Gervasoni, desidera esprimere un grazie sincero a tutti voi che avete condiviso con noi la serata, ma un grazie veramente di cuore lo esprimiamo, anche a nome di tutti, a Luca Fiocchi e ai suoi ragazzi per aver dimostrato ancora una volta la loro bravura e la grande capacità di far vivere, attraverso la musica, momenti di vera serenità. Inoltre, abbiamo colto la passione vera, autentica che li anima. Auguriamo loro di continuare a mantenere viva questa importante tradizione.
Un sincero ringraziamento a Giovanna Locatelli e a Enrica Amadigi del Mulino di Baresi per avere sostenuto con entusiasmo i progetti della Federazione Campanari Bergamaschi, da sempre votati a rivalutare lo splendore, talora offuscato, dei tesori popolari locali.
L’appagante incontro musicale è stato coronato dalla piacevole e inattesa presenza di Giorgio Gervasoni, critico musicale di fama e collaboratore del quotidiano torinese ‘La Stampa’. Campanaro sin dalla più tenera età, entrato in chiesa qualche minuto prima dell’inizio della serata, si è letteralmente ‘fiondato’ nel campanile con la sincera passione giovanile per vedere i ragazzi della Federazione Campanari Bergamaschi all’opera nel suono a corda a modo d’introduzione del momento musicale. A Gervasoni è stato fatto omaggio del volume fresco di stampa e di un CD di produzione della Scuola Campanaria di Roncobello. Queste le sue prime parole di fronte alla sorpresa della riscoperta di una tradizione sempre viva, che non ha conosciuto soluzione di continuità nel corso dei secoli:
Da sempre sono interessato all’arte campanaria, mi riservo di approfondirne la conoscenza anche grazie a questo importante contributo. Grazie del volume in ricordo del pirotecnico Giulio Donadoni, una figura carismatica. Mi hanno molto colpito le immagini che lo ritraggono in ascolto dell’esibizione dei bambini. Il suo viso esprime un che di metafisico, di trascendente.
Giulio Donadoni resta nel nostro cuore e nella nostra memoria, insieme al suo gesto che, seppur fatto d’impareggiabile maestria, resta per noi una costante brace di passione da rivivificare ogniqualvolta ci avviciniamo alle tastiere dei campanili. Per informazioni sulle attività e sulle pubblicazioni della Federazione Campanari Bergamaschi, contattaci!