Ricordo del campanaro di Zogno Pietro Ferrari, detto ‘murì’

Una retrospettiva a 140 anni dalla nascita (1881-2021).

Nel corso del 2021 ripercorriamo l’attività di coloro che nacquero un secolo e più anni fa, nell’intento di riportare una memoria importante in omaggio a chi tanto ha dato alla tradizione del suono delle campane. È il caso del famoso campanaro di Zogno Pietro Ferrari, nato nel 1881 e scomparso nel 1959, di cui si ricordano i 140 anni dalla nascita. Della sua persona abbiamo scarne ma preziose notizie, forniteci da Giulio Donadoni nelle interviste che realizzammo tra il 1999 e il 2002. Pietro Ferrari, grande suonatore a tastiera per otto campane – in un periodo anteriore a quello dell’installazione del concerto attuale del 1972-75 – era soprannominato murì per la carnagione scura. Il campanile di Zogno aveva subito, durante la Seconda Guerra Mondiale, la requisizione delle campane centrali. Donadoni ricordava che la passione dei campanari zognesi era rimasta inalterata nonostante la perdita delle campane, sicché la scala partiva con le piccole e veniva brutalmente chiusa dal campanone. Il ripristino nel Dopoguerra aveva così riportato la memoria delle suonate a festa (cioè a tastiera) sul campanile di Zogno in forma completa. Pietro Ferrari (di cui non ci restano immagini né registrazioni ma la sola generosa memoria) aveva così trasmesso a Donadoni, poco più che ventenne, una serie di suonate che abbiamo potuto trascrivere e pubblicare nel volume pubblicato nel 2021 in memoria di Giulio Donadoni stesso. “Era bravo Pietro Ferrari – ricorda Giulio – lasciava suonare gli altri ed era contento che gli altri imparassero le sue suonate”.

La Monferrina resta senz’altro uno dei brani più interessanti del murì e dell’intero repertorio di Zogno. A questo proposito Giulio Donadoni, che aveva in più occasioni arricchito i brani appresi con variazioni di sua invenzione, aveva raccontato che questo brano lo suonava esattamente come lo aveva imparato, suddiviso in tre parti. L’altro brano che presentiamo è una Mazurca del repertorio dello stesso murì, interpretato e registrato in un’incisione della Scuola Campanaria di Roncobello.

Un sincero Grazie a Pietro Ferrari e a Giulio Donadoni per quanto hanno dato al mondo della musica delle campane con la propria creatività. La loro opera sarà sempre in noi.

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