Campane e agricoltura: una laurea, passione per le tradizioni

Agricoltura e campane sono due elementi strettamente legati tra loro dalla tradizione secolare della terra bergamasca. Ricordiamo Clemente Stecchetti di Sorisole, Faustino Perico di Villa d’Almè, Claudio Burini di Curno e molti altri lavoratori della terra che con le stesse mani hanno eseguito grandi allegrezze sulle campane. Decisamente emblematico è il caso della nostra associata Paola Pasta, campanaro da diversi anni che, a livello professionale, ha intrapreso la Facoltà di Scienze Agrarie laureandosi con 110 e lode presso l’Università di Milano. Abbiamo fatto una breve chiacchierata telefonica in cui Paola racconta la sua esperienza nel campo dell’agronomia, con una prospettiva sull’agricoltura e un legame alle campane, che, come comune denominatore, trovano l’amore per le tradizioni e per la terra.

Paola alla tastiera del campanile di San Pietro a Sorisole

Non a caso, come detto in precedenza, molti campanari erano contadini. Questo comporta una grande sensibilità, non solo verso il suono puro semplice delle campane, ma anche verso il ruolo sociale che avevano, in particolare per i contadini avvertendo delle tempeste. Il legame profondo tra agricoltura, campane, terra e amore per la tradizione trovano un insieme assolutamente unico che va riscoperto e riletto per intendere quale sia l’ampio portato della tradizione plurisecolare dei bronzi, che si applica anche al legame con l’agricoltura, che era la fonte di sostentamento della grande maggioranza delle nostre popolazioni nei secoli scorsi e sino alla metà del XX secolo. Le migliori congratulazioni la nostra associata Paola Pasta per il brillante risultato raggiunto e cediamo la parola alla sua voce attraverso questa breve intervista raccolta al telefono qualche giorno fa. 

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