Cronache campanarie: Visite guidate a Cenate Sopra

Grande e confermata partecipazione alle visite guidate al campanile di Cenate Sopra, un piccolo paese di circa 2500 anime in un ramo della Val Cavallina. In occasione della festa patronale di San Leone Magno, come da tre anni a questa parte, il campanile è stato aperto al pubblico per permettere a curiosi e interessati di ammirare da vicino le campane e l’antica tradizione del suono manuale d’allegrezza.

Complice anche la bella giornata e il clima mite che ha accompagnato il giorno di festa, circa 150 persone sono salite a oltre 40 metri da terra per ammirare da vicino gli antichi bronzi della Chiesa Parrocchiale, che proprio quest’anno compiono i settant’anni di fusione. La torre campanaria possiede un concerto di 8 campane in Re bemolle, fuse nel 1954. Durante la Seconda guerra mondiale, a causa del decreto fascista, la parrocchia è stata costretta a cedere il 50% dei propri bronzi; di conseguenza le tre campane maggiori del vecchio concerto, fuse da Bianchi di Varese, sono state cedute al regime per trasformarle in armi belliche. Terminata la guerra due strade risultavano percorribili: o reintegrare le tre campane asportate, oppure fondere un nuovo concerto. Si è optato per la seconda scelta, affidando la fusone del nuovo concerto alla ditta Luigi d’Adda di Crema.

Il campanile di Cenate San Leone è stato, purtroppo, uno dei primi a essere elettrificato, intorno agli anni ‘70, anche a causa della mancanza di campanari e di un sacrista ufficiale, altrimenti costretto ad essere sempre presente a scandire le giornate, tra Angelus, mezzogiorno, funzioni e Ave Maria della sera: le corde sono state asportate, mentre la tastiera è rimasta fino alla metà degli anni ’80, rimossa quando e stata rifatta l’incastellatura di supporto delle campane.
In Val Cavallina, purtroppo, tutti i campanili delle chiese parrocchiali, tra gli anni ‘70 e i primi anni 2000, hanno perso il sistema di suono manuale d’allegrezza e distesa, le corde sono state staccate e la tastiera è stata smontata dalla cella campanaria, o è rimasta al proprio posto, ma scollegata. Nel 2011 c’è stata un’inversione di tendenza: a Borgo di Terzo sono state installate le corde per il suono a distesa, ma non la tastiera, purtroppo; il campanile di Gorlago, nel 2014, ha riacquisito il doppio sistema completo con corde e tastiera e nel 2017 è stata la volta di Entratico. Nel 2021 a Vigano San Martino è stata ricollegata la tastiera, sempre rimasta in cella campanaria, ma in disuso da decenni, mentre nel 2022 è stato il campanile di Cenate San Leone a riavere la tastiera: un’opera proposta e realizzata dalla Federazione Campanari Bergamaschi e accolta a braccia aperte e con entusiasmo dal parroco, don Nunzio, anch’egli musicista, che ha molto a cuore il suono delle campane e la musica in tutte le sue forme.

Alle 18:00 si è svolto lo spettacolo pirotecnico, una tradizione in paese che segna la chiusura dei giorni di festa in onore di San Leone, i fuochi sono stati accompagnati dal suono d’allegrezza: la combinazione è stata definita dalla gente come un evento “molto particolare e toccante, campane e fuochi d’artificio danno un tono particolare di festa e di festeggiamenti”; i più fortunati, che si sono trovati in cella campanaria al momento dello spettacolo, hanno potuto vedere i fuochi da una posizione insolita e molto singolare.

Le visite guidate ai campanili rimangono una delle migliori iniziative per promuovere e far conoscere la tradizione del suono delle campane alla gente, un’arte che dal 2015 è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale delle Regioni Alpine. Un ringraziamento personale, da campanaro e Sanleonese, va a don Nunzio, che ci ha dato la possibilità di svolgere le visite guidate e far conoscere alla gente questa nostra passione e quest’arte antica, ai volontari di San Leone che hanno richiesto a gran voce questa terza edizione e si sono spesi per la buona riuscita dell’evento e, in ultimo ma non per importanza a don Nunzio e alla Parrocchia che ha sostenuto l’iniziativa.

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