CD – Bandèla: musica campanaria delle valli bergamasche
Nuova produzione discografica della Federazione Campanari Bergamaschi in collaborazione con la Scuola Campanaria di Roncobello. Esce il disco della Bandèla intitolato Musica campanaria delle valli bergamasche negli strumenti della tradizione. Il gruppo è formato da sei musicisti che hanno arrangiato per violino, chitarra, organetto diatonico, ocarina, mandolino e le immancabili campanine alcune pagine significative del repertorio campanario del suono a tastiera delle valli Brembana e Seriana.
Sedici tracce per un totale di 45 minuti in cui gustare il suono del passato, quando le bandèle, le piccole bande spontanee di paese, rallegravano i giorni di festa con musica da ballo nelle aie e nei cortili. Una riproposta musicale che riafferma il valore della tradizione del suono delle campane come veicolo per la conservazione della tradizione musiale popolare più antica che si riteneva perduta.
Marce, polche, monferrine, scòtish e mazurche caratterizzano il repertorio del gruppo, formato da suonatori dell’Alta Valle Brembana, dal direttore della Scuola campanaria Luca Fiocchi e dalla violinista Mariela Valota, concertista in numerose orchestre di musica classica regionali, presente in trasmissioni e produzioni Rai nonché diverse iniziative legate al folk europeo.
Il termine Bandèla (detto anche bandì in bergamasco) significa piccola banda o piccolo gruppo spontaneo che era solito far parte della banda dei paesi e girare per le contrade suonando arie religiose o di festa in occasione delle maggiore ricorrenze. Di cortile in cortile, di aia in aia, dalla pianura alla montagna le musiche più note della tradizione risuonavano negli ottoni, nelle fisarmoniche, chitarre, mandolini, organetti. Nelle osterie, in bergamasca, venivano accompagnati dalle campanine e dal baghèt, la cornamusa orobica usata dai contadini nella stagione invernale.
Bandèla nasce come progetto di unire le campanine a strumenti colti e della tradizione per riproporre le antiche suonate a tastiera per campane, che costituiscono ancora oggi un patrimonio fondamentale della più antica tradizione campanaria bergamasca. Dalla Scuola Campanaria di Roncobello nasce pertanto questo ensemble che ha arrangiato con strumenti tradizionali di vallata e pianura alcune significative pagine campanarie. Campanine, violino, chitarre, mandolino e ocarina guidano alla riscoperta del suono delle aie e delle osterie, quando i giorni di festa erano animati dalle piccole bande spontanee di paese, appunto le bandèle.
Il gruppo che dal 2002 suona stabilmente alla Serata di musica tradizionale di Bàresi – ha inciso un CD omonimo contenente sedici brani eseguiti da: Mariela Valota al violino, Mauro Salvini alla chitarra, Simone Sala alle campanine di vetro, Mélanie Milesi alle campanine di ottone, Paolo Riceputi alle campanine basse, Francesco Begnis alle campanine centrali, Luca Fiocchi all’organetto diatonico, chitarra, mandolino, ocarina, campanine. Nell’ultimo anno il gruppo è cresciuto grazie alla partecipazione di Misa Bassani al violoncello, Manuel Cortinovis al clarinetto, Carlo Musitelli alla cornamusa.
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Le suonate a tastiera sono un patrimonio fondamentale della più antica tradizione campanaria bergamasca. Dalla Scuola Campanaria di Roncobello (Alta Valle Brembana) nasce la Bandèla, ensemble che ha arrangiato con strumenti tradizionali di vallata e pianura alcune significative pagine campanarie. Campanine, violino, chitarre, mandolino e ocarina guidano alla riscoperta del suono delle aie e delle osterie, quando i giorni di festa erano animati dalle piccole bande spontanee di paese, le bandèle.
Nel 1750 la tradizione campanaria si afferma in bergamasca con l’installazione di concerti di cinque campane. Questo fatto costituì una novità straordinaria per il loro suono, passando così da strumento di richiamo di carattere eminentemente religioso e civile a strumento musicale atto a produrre melodie articolate. Nei due secoli seguenti è andato sviluppandosi un repertorio importante costituito da marce, polche, valzer, mazurche, monferrine e pastorali, senza dimenticare la trasposizione su campane di un buon numero di canti popolari. Ogni paese aveva costituito un proprio repertorio e ogni zona si evidenziava per tipologie stilistiche ed esecutive ben definite. Il repertorio è stato tramandato per più di due secoli in forma orale. L’assenza di sistemi di registrazione ha così consentito il generarsi di suonate cui presto faceva seguito un ventaglio di variazioni generate dalla fantasia del campanaro che cercava di ripetere a memoria un brano ascoltato da un altro suonatore. Oggi questa tradizione viene riscoperta grazie alla trascrizione dei brani salvati dall’oblìo e attraverso la riproposizione delle campanine, gli xilofoni usati dai campanari per esercitare i brani a tastiera. Le testimonianze dei campanari provano come un tempo le campanine accompagnassero i pomeriggi in osteria con il baghèt (la cornamusa bergamasca), la chitarra e l’organetto diatonico.
La Bandèla ha riproposto nei suoi concerti parte del repertorio delle valli Brembana e Seriana e presenta in quest’incisione un tangibile esempio di come semplici risuonatori in vetro e metallo potessero inserirsi efficacemente nei complessi musicali tradizionali.
1. Valzer, 2. Scòtish, 3. Monferrina, 4. Mazurca, 5. Polka, 6. Monferrina, 7. Suonata, 8. Mazurca, 9. Valzerino, 10. Polka, 11. Mazurca, 12. Valzer, 13. Scòtish, 14. Mazurca, 15. Suonata religiosa, 16. Marcia
“«Bandèla» costituisce un passo in avanti da parte della Scuola Campanaria di Roncobello, passando dalla musica delle campanine alla costituzione sperimentale di un gruppo musicale articolato grazie alla collaborazione di musicisti professionisti.”
(Recensione de “L’Eco di Bergamo” su Bandèla)
Ascolta un estratto (mp3):
Traccia 9 – Valzerino – 26 sec.