Visite guidate ai campanili di Capizzone e Roncobello.

Venerdì 10 e sabato 11 agosto la Federazione Campanari Bergamaschi ha organizzato due visite guidate ai campanili della Valle Imagna e Valle Brembana. Il periodo estivo favorisce l’avvicinarsi dei piccoli in vacanza e dei villeggianti che, fuggiti dalla città, scoprono come le torri campanarie diventino punti panoramici da cui ammirare il paesaggio montano da una prospettiva inedita. Sabato 10 agosto il campanile di Capizzone ha accolto molti bambini del paese e villeggianti incuriositi da suono delle campane prodotto nella cella campanaria. Osservando dapprima dall’esterno, sulle alture circostanti il campanile, e successivamente direttamente dall’alto del campanile, piccoli e adulti hanno osservato da vicino i bronzi, il loro suono e tecniche di realizzazione della musica campanaria. Suddivisi in piccoli gruppi e alla presenza di accompagnatori, i visitatori (dotati di cotone antirumore, cuffie o tappi per le orecchie forniti dagli organizzatori) hanno potuto compiere un salto a ritroso nel tempo, comprendendo come la salvaguardia della tradizione permetta ai singolo di avvicinarsi al proprio tesoro musicale, divenuto inaccessibile con il fenomeno dell’automazione delle campane, il distacco di corde e tastiera e il progressivo abbandono delle scale del campanile.

Il progetto in controtendenza, iniziato dal precedente parroco Don Gianluca Salvi e accolto con grande favore dal suo successore Don Antonio Pèrico, non cessa di sorprendere per lo stupore provato dai visitatori, capaci di emozionarsi di fronte a un’arte semplice ma estremamente affascinante per il suono, l’ambiente in cui esso si produce e la capacità di far socializzare in modo trasversale a catalizzare l’attenzione di appassionati di diverse età ed estrazione sociale.

Stesso clima positivo in Alta Valle Brembana, dove i campanari di Roncobello e delle Valli Seriana, Gandino e Cavallina hanno offerto uno spettacolo musicale intenso e variegato, accogliendo numerosi visitatori sia sul piano delle campane che alla base del campanile durante il suono a distesa finale. Il comune denominatore che emerge da queste esperienze è il fatto di compiere un’opera di stimolo in estrema semplicità, lasciando intendere che chiunque può accedere al mondo delle campane, potendo dare il proprio contributo alla riscoperta e al rilancio di questo mondo, variegato nelle tecniche e affascinante in ragione di un passato che si perpetua nel presente grazie a un approccio aperto, dialogante e costruttivo con il grande pubblico. Da qui la necessità di rimodernare i campanili abbandonati, sia nelle strutture campanarie che nei sistemi di accesso. Un tempo suonare le campane era fenomeno comune a tutti i paesi perché non esisteva altro svago in occasione delle feste. Oggi le campane vengono rivitalizzate, analizzate, riconsiderate alla luce dell’ambiente in cui si trovano e del loro portato storico. Aiutiamo dunque i nostri campanili a rinascere e ad aprirsi al mondo che vuole conoscerli e riviverli.

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